venerdì 18 novembre 2022

TENTATIVO DI TRUFFA BANC ARIA VIA SMS .

 



Mercallo ( Va ) - I delinquenti sanno che le banche chiudono all'incirca le 13 ed alcune riaprono alle 14.45 .
E collegarsi con un operatore della sede centrale è praticamente impossibile .
E la BPER banca di Mercallo chiude alle 13,15 senza riaprire il pomeriggio.
Alle 13.15 mi arriva un messaggio sul cellulare 

sul cellulare è arrivato un SMS, apparentemente proveniente dalla banca della vittima, che segnalava un accesso anomalo al mobile banking effettuato a Lugano , invitandomi  a seguire la procedura indicata nel link allegato.

Tra l'altro l'SMS inizia con il Lei ( BPER BANCA La informa che ...)  per concludersi col Tu ( se non se TU segui la procedura indicata nel link allegato ).

La cosa puzza - Tento di contattare il servizio clienti centrale .....ma è impossibile .

Attendo le 14.45 quando riapre la sede di Varano Borghi . Mi presento e mi risponde una voce che conosco in quanto appartiene ad un impiegato che ha lavorato a lungo a Mercallo . Mi conferma che trattasi di truffa .

Comunque vado a vedere sul sito delle truffe bancarie e trovo il mio ipotetico caso .

Chi ha digitato quanto richiesto ...

Il link ha aperto un sito clone dell’istituto finanziario in cui era presente l’area per digitare il PIN e accedere; una volta inserito, appariva la scritta “La procedura è andata a buon fine”.

Poco dopo, la vittima ha ricevuto una telefonata (inizialmente da un numero privato) dal truffatore che, spacciatosi per un impiegato dell’istituto di credito, comunicava, in un perfetto italiano senza inflessioni dialettali, che era stato fatto un bonifico di 7.000 euro dal conto corrente, chiedendo se era stato regolarmente autorizzato.

Ovviamente ha ricevuto una smentita, ma anche la richiesta di sgombrare i dubbi sulla sua identità di operatore della banca; a questo punto, il malvivente ha invitato a chiudere la conversazione, in modo da utilizzare un numero visibile. Nessuna difficoltà al riguardo: sul web esistono servizi e app facili da usare che permettono di fare una chiamata esponendo un numero telefonico che non è il proprio.

Dopo pochi minuti, è arrivata la nuova telefonata, la voce dell’interlocutore è la stessa, ma questa volta sullo schermo appare il numero del servizio clienti della banca: conquistata la fiducia della vittima, è ora agevole ottenere le credenziali e accedere al conto, non per bloccare il bonifico di 7.000 euro, come dichiarato al correntista, ma per attuarlo a favore di una carta di credito ricaricabile.


La conversazione è terminata con una rassicurazione: l’operazione non autorizzata era stata annullata, anche se sarebbe stata visibile ancora per alcune ore. Ad ogni modo, si invitava a cestinare l’app della banca e fare un’accurata scansione con un antivirus diverso da quello installato, tutte operazioni mirate a rendere complesso il blocco del bonifico e comunque a dilazionarlo il più possibile, in modo che, da “inserito”, il bonifico si trasformasse in un irreversibile “eseguito”.


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