lunedì 10 ottobre 2022

GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE !

 



In aumento il numero di italiani che pensa al proprio benessere mentale

In base ai dati disponibili l'OMS stima che nel 2019, prima della pandemia da Covid-19, una persona su otto nel mondo convivesse con un disturbo mentale e sottolinea come i servizi, le competenze e i finanziamenti disponibili per la salute mentale continuino a scarseggiare e siano molto al di sotto di quanto necessario, soprattutto nei paesi a reddito medio e basso.

 Evidenzia anche che la pandemia da COVID-19 ha creato una crisi globale per la salute mentale, alimentando stress a breve e lungo termine e minando la salute mentale di milioni di persone. Le stime indicano che l'aumento sia dei disturbi d'ansia che di quelli depressivi sia stato oltre il 25% durante il primo anno della pandemia.

IN ITALIA 

Il Rapporto 2020 indica che gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2020 ammontano a 728.338. Gli utenti sono di sesso femminile nel 53,6% dei casi, mentre la composizione per età riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (69,0%).

In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei 25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni (46,8% in entrambi i sessi); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella classe > 75 anni (6,7% nei maschi e 10,7% nelle femmine).

Nel 2020 i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno (utenti al primo contatto) con i Dipartimenti di Salute Mentale ammontano a 253.164 unità di cui il 91,8% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita (first ever pari a 232.376 unità).

I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (24,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 40,4 per 10.000 abitanti nelle femmine).


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