venerdì 17 giugno 2022

"I positivi al covid non dovranno più rimanere isolati in casa" : può un rappresentante del governo dire queste cose ?

 


ROMA -Mentre aumentano i contagi ed il relativo tasso di positività schizza in alto ,una persona del governo si lascia andare a delle considerazioni pubbliche che non condivido affatto  "Credo che siamo molto vicini a questo traguardo, cioè lo stop all'isolamento domiciliare per i positivi. D'altronde l'obiettivo è quello della convivenza con il virus e se parliamo di convivenza - è il ragionamento del sottosegretario alla Salute Andrea Costa - non possiamo che rimuovere anche l'isolamento per i positivi". Quindi, ha annunciato, "confido che nelle prossime settimane si arrivi anche a questa scelta ,che sarebbe un ulteriore passo verso la normalità. Credo che ci siano i giorni contati anche per arrivare a questo tipo di provvedimento".

L'ipotesi di un "liberi tutti" nonostante la conferma della positività al virus, incassa la bocciatura del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli. I positivi, afferma Anelli, "stanno aumentando e la diminuzione dei ricoveri sta frenando; la circolazione del virus è molto alta, e da oggi non ci sono più le mascherine obbligatorie e quindi la possibilità che i contagi aumentino è reale. Consiglio quindi molta prudenza, soprattutto per solidarietà nei confronti dei più fragili che potrebbero essere infettati. Il consiglio è cioè di riflettere prima di prendere decisioni di questo genere, perché al momento non ci sono le condizioni per una simile decisione".

Anche l'infettivologo Massimo Galli è molto cauto: "Manterrei ancora abbastanza il piede sul freno - commenta -. I numeri degli ultimi giorni, a partire dai dati dell'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, non possono infatti lasciarci tranquilli e indicano un'inversione di trend della pandemia, con i contagi ed i decessi che hanno ripreso a salire. Siamo cioè di fronte ad una possibile recrudescenza della pandemia, dettata dalla variante più infettiva Omicron 5, e non siamo in grado di dire ora quale potrà essere la ricaduta sugli ospedali, quindi consiglierei cautela"


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