Un terzo dei medici italiani, potendo, si ritirerebbe dal lavoro. E, a fare questa scelta sarebbe proprio la “fetta” più giovane della professione: il 25 per cento dei medici tra i 25 e 34 anni e il 31 per cento di quelli tra i 35 e i 44 anni.
È questo uno dei dati più eclatanti, e preoccupanti, dell’indagine quantitativa “La condizione dei Medici a due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19”, condotta dall’Istituto Piepoli su input della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, e presentata oggi a Roma nell’ambito della Conferenza nazionale sulla Questione Medica.
Il primo problema emerso è l’aumento del carico di lavoro. Nel corso della pandemia il carico di lavoro è cresciuto per 3 medici su 4.
Disturbi del sonno, stress, ansia, paura: sono questi i principali disturbi che affliggono i camici bianchi dopo la pandemia da Covid-19.
«I medici sono in difficoltà» dice il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. «Le criticità che già affliggevano la professione, la carenza di personale, i mancati investimenti, la mentalità aziendalista volta a far quadrare i bilanci più che a definire obiettivi di salute – prosegue - sono state acuite dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia.( dA hd )
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