martedì 26 aprile 2022

FISCHIA IL VENTO, INFURIA LA BUFERA, SCARPE ROTTE EPPUR BISOGNA ANDAR ....

 



FISCHIA IL VENTO 

Non si tratta solo di ricordare la lotta per la libertà, il sangue dei martiri e i canti partigiani.
Si tratta di fare i conti con il fatto che gli eredi del fascismo, magari ripuliti dalla camicia nera e con un lessico più suadente, sono una minaccia attuale in tanta parte d’Europa: i 13 milioni di voti a Marine Le Pen, i sondaggi di Giorgia Meloni e il manganello social di Salvini, i rigurgiti nazisti in Germania, i franchisti in Spagna.
Senza dimenticare l’ipoteca fascista rappresentata dal golpista Donald Trump.
Ovunque il fascismo cova le sue uova di serpente nelle tane della crisi sociale, usa gli spazi della democrazia per avvelenare la convivenza, con gli slogan del nazionalismo e del razzismo offre una narrazione facile e cattiva a chi è già incattivito dalla povertà, dalla precarietà, dalla perdita di futuro.
E dunque fischia il vento.
Questo 25 aprile è molto triste perchè sotto i nostri occhi ogni giorno scorrono le immagini della orribile guerra che il padrino di Mosca, il leader di tutti i sovranisti del vecchio continente, sta conducendo contro il popolo ucraino.
Vigliacca questa guerra e terribile questo tempo di guerra che ci vuole tutti al fronte, tutti intruppati a combattere e a riarmarci.
Le trincee della pace non interessano a chi governa le sorti del mondo. Il commercio globale di armi è il più grande scandalo dei nostri tempi e la politica che tace su questo scandalo è una politica di complici e di venduti alle lobbies.
Il 25 aprile fu liberazione dal fascismo e dalla guerra: non è solo una festa che celebriamo, ma nell’esercizio della memoria storica quel giorno è il richiamo a una lotta che continua.
Si, fischia il vento…
NIIKI VENDOLA








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