Quando ha ricevuto la telefonata di una giovane donna in gravidanza che doveva prenotare la prima dose del vaccino anti-Covid, ha raccolto le sue perplessità e il suo sfogo.
L'ha ascoltata e poi le ha detto: "io se fossi in lei non lo farei". Un consiglio non richiesto che è costato caro a una centralista del Cuptel dell'Asul Romagna che è stata licenziata per giusta causa.
La dipendente si giustifica: "Sono stata ingenua, ho sentito la donna indecisa e volevo solo consigliarla. Le ho comunque prenotato la prima dose". La cooperativa: "Nessuno può permettersi di dare consigli senza avere le competenze necessarie"L.r
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