Ciao Andrea,
dopo due settimane di vertice internazionale a Glasgow, i grandi della Terra hanno sottoscritto il nuovo accordo sul clima.
Possiamo esserne contenti? Lo diciamo subito: No.
Crediamo che il patto sia inadeguato a fronteggiare l’emergenza climatica, soprattutto per le comunità più vulnerabili dei paesi poveri. La nota positiva è che si mantiene ancora vivo l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura entro la soglia critica di 1.5°C.
Per centrare questo obiettivo è ora fondamentale che tutti i paesi più avanzati, a partire dall’Italia, aumentino al più presto i propri impegni di riduzione delle emissioni climalteranti e garantiscano un adeguato sostegno finanziario ai paesi più poveri.
Non c’è più tempo da perdere: gli anni da qui al 2030 saranno decisivi per salvare il pianeta.
Quello che è certo è che a Glasgow si poteva e si doveva fare molto di più. Lo chiedevano, insieme al pianeta, milioni di giovani, che in tutto il mondo in questi anni stanno scioperando insieme a Greta Thunberg per pretendere azioni e politiche climatiche immediate.
Anche noi, come sai, siamo stati a Glasgow per partecipare, con migliaia di attiviste e attivisti da tutto il mondo, alle mobilitazioni e agli incontri promossi dalla Coalizione Cop26 per chiedere giustizia climatica subito.
Lo raccontiamo in un video che ripercorre il nostro viaggio verso la Scozia e la nostra presenza nelle manifestazioni con la comunità di Youth4Planet.
La strada è ancora lunga, ma non ci fermeremo! Continua a seguirci e unisciti alle nostre battaglie.( Legambiente)
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