Il 21 settembre è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI) per diffondere in tutto il mondo iniziative dedicate alla conoscenza e alla diffusione delle informazioni sulla malattia.
Demenza e Alzheimer: quali le differenze?
Demenza è il termine usato per descrivere diverse malattie cerebrali che comportano l’alterazione progressiva di alcune funzioni (memoria, pensiero, ragionamento, linguaggio, orientamento, personalità e comportamento) di severità tale da interferire con gli atti quotidiani della vita.
La malattia di Alzheimer è la più comune causa di demenza (rappresenta il 50-60% di tutti i casi).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva che nel mondo ci sono 55 milioni di persone con una forma di demenza, destinate a diventare 139 milioni entro il 2050. Ogni 3 secondi una persona si ammala di demenza. In Italia si stima che la demenza colpisca 1.241.000 persone.
Alzheimer: perché la diagnosi è così difficile?
Per comprendere le ragioni di questi numeri, ADI ha lanciato un questionario online a cui hanno aderito oltre 3.500 persone con demenza, caregiver e personale medico. Le risposte sono state raccolte dalla McGill University di Montreal che ha analizzato i principali ostacoli che impediscono alle persone con demenza di ricevere una corretta diagnosi.
- Al primo posto c’è la difficoltà di accesso a medici qualificati (47%), seguita dalla paura della diagnosi e delle sue conseguenze (46%) e dai costi (34%).
- Per quanto riguarda il personale sanitario, l’ostacolo principale nell’effettuare una diagnosi corretta è la difficoltà di accesso a test diagnostici specializzati (38%) seguita dalla mancanza di formazione e conoscenze specifiche (37%).
- Infine, il Rapporto rileva che lo stigma risulta essere ancora uno dei principali problemi: 1 medico su 3 pensa infatti che la diagnosi sia inutile perché non esiste cura per la demenza ( da Io donna )
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO