sabato 29 maggio 2021

COME GUADAGNARE 12 MILIONI DI EURO IN UN ANNO SPANDENDO FANGHI PERICOLOSI NEI TERRENI DELLA LOMBARDIA E REGIONI DEL NORD !

 



BRESCIA - Io ogni tanto ci penso. Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi. Sono consapevolmente un delinquente”. È solo una delle tante intercettazioni, riportate dal Corriere della sera di Brescia, nell’ambito dell’inchiesta dello smaltimento abusivo di fanghi contaminati da metalli pesanti, condotta dalla Procura di Brescia, e che secondo gli inquirenti sarebbero finiti in diversi terreni agricoli tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.
Al centro della pericolosa attività, realizzata tra il 2018 e il 2019, una società bresciana del settore del recupero di rifiuti, con tre stabilimenti industriali.

L'azienda, dietro lauti corrispettivi, ritirava i fanghi prodotti da numerosi impianti pubblici e privati di depurazione delle acque reflue urbane ed industriali, da trattare con un procedimento per igienizzarli e trasformarli in sostanze fertilizzanti.

Ma invece di seguire la procedura,  per massimizzare i propri profitti, la ditta ometteva di sottoporre i fanghi contaminati al trattamento previsto e anzi vi aggiungeva altri inquinanti come l’acido solforico, prodotto dal recupero di batterie esauste. Infine, per disfarsi di questi rifiuti e poter continuare il proprio ciclo produttivo fraudolento, li classificava come 'gessi di defecazione' e li smaltiva su terreni destinati a coltivazioni agricole situati a Milano, Brescia, Mantova, Cremona, Pavia, Lodi, Como, Varese, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza, retribuendo a questo scopo sei compiacenti aziende agricole conto terzi (cinque bresciane ed una cremonese).


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