giovedì 25 marzo 2021

Mina Welby)

 



Caro Andrea,

Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby ogni giorno a contatto in ospedale con i malati nelle terapie intensive e i loro cari, mi riferisce che incontra sempre più cittadini ben informati sui propri diritti sul fine vita. In assenza di campagne d’informazione ufficiali, questa nuova consapevolezza è il risultato dell’azione di chi, come noi dell’Associazione Luca Coscioni, continua a battersi al fianco di chi non vuole subire sofferenze.


Grazie al coraggio di singole persone abbiamo ottenuto i risultati più grandicome la sentenza “Cappato / Fabiano Antoniani” della Corte costituzionale. Ne arriveranno altri: Federico, un ragazzo di 42 anni immobilizzato da 10 anni, tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, con l’aiuto del nostro Segretario Filomena Gallo ha fatto ricorso contro il rifiuto della sua Asl ad aiutarlo a morire.


Ci stiamo muovendo su due fronti: ci battiamo affinché il Parlamento discuta di eutanasia legale, e aiutiamo tutti coloro che vedono negati i propri diritti fondamentali, che senza cure palliative dovrebbero morire in dolore e sofferenza, o che ancora oggi sono costretti all’esilio della morte in Svizzera.

 

Difficilmente riusciranno a fermarci. A 83 anni sono ancora imputata, insieme a Marco Cappato, per aver aiutato Davide Trentini a morire. Rischiamo fino a 12 anni di carcere.

 

Se non dubitiamo di fare la cosa giusta, è anche grazie al calore e alla fiducia dei
nostri iscritti che annualmente ci sostengono.

Mina Welby)

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