MILANO -
Ennesima giornata da dimenticare per la Lombardia, che sembra non riuscire a trovare in nessun modo la quadratura del cerchio in tema campagna vaccinale anti coronavirus. Dopo i ritardi di inizio anno nell'avvio della somministrazione delle dosi, i problemi con le prenotazioni, le migliaia di dosi inutilizzate in "magazzino" e l'incertezza sui sieri ai pazienti fragili, giovedì è arrivato un altro capitolo della saga, ormai infinita.
A Niguarda, infatti, si sono ritrovati la bellezza di 900 anziani - novecento - convocati per essere vaccinati da "Aria", l'azienda controllata di regione Lombardia che sta gestendo le prenotazioni per i vaccini
La coda mostruosa che hanno dovuto sopportare donne e uomini, però, non è servita a tutti perché i vaccini in programma erano 600 e quindi per 300 di loro c'è stato ben poco da fare. "Regione Lombardia è un disastro senza fine, una ne pensa e cento ne sbaglia. Ma ancor peggio degli errori sui vaccini, sui tamponi o sui numeri, sono i continui rimpalli di responsabilità, gli scaricabarile, quella sindrome da accerchiamento dell’amministrazione che non trova giustificazione alcuna nella realtà", il j'accuse di Vinicio Peluffo, segretario del Pd lombardo.
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