La procura di Milano ha inviato in queste ore una rogatoria alle autorità svizzere per chiarire questi dubbi. Nel nuovo filone d'indagine sui soldi scudati in Svizzera, il governatore Attilio Fontana risulta ora indagato per falsa dichiarazione in voluntary e autoriciclaggio. Lo scopo degli investigatori è trovare gli ultimi tasselli mancanti all'inchiesta che dalla fornitura dei 75mila camici e dispositivi di sicurezza anti Covid affidati da Aria (la centrale acquisti della Regione Lombardia) al cognato .( la Rep )
Una vicenda che vede Fontana e lo stesso Dini indagati per frode in pubbliche forniture: quando si è iniziato a parlare in tv e sui giornali dell'affidamento in conflitto di interessi, la vendita è stata stoppata e trasformata in donazione, e 25mila camici non sono più stati forniti da Dama alla Regione. Contestualmente Fontana ha deciso di risarcire il cognato, ordinando un bonifico da 250mila euro dai suoi soldi depositati su un conto svizzero gestito dalla milanese Unione Fiduciaria e gestito fino allo scudo fiscale da un doppio trust alle Bahamas dal 1997.
Dopo questa ultima movimentazione di denaro, la procura - con i pm Carlo Scalas, Luigi Furno e Paolo Filippini, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli - ha chiesto chiarimenti ai vari professionisti che hanno curato il rientro dei capitali del politico leghista per capire la effettiva provenienza dei soldi.
Gli investigatori si stanno concentrando su come sia stata creata la provvista dei 5 milioni in Svizzera che Fontana ha dichiarato al fisco come eredità. Di questo denaro (gestito prima della voluntary da una fondazione familiare chiamata Obbligo e schermato da un trust) secondo i primi accertamenti risulterebbe che 3 milioni siano effettivamente risparmi della madre mentre nulla si sa degli altri 2 milioni. È proprio su questi che gli investigatori vogliono fare chiarezza e capire se siano o meno frutto di evasione.
Fontana aveva definito quel conto presso la Ubs Switzerland di Lugano "non operativo fin dagli anni '80", anche se l'Agenzia delle Entrate ha tracciato diversi movimenti in entrata e uscita, prima dell'adesione alla voluntary disclosure. Proprio prima del 2015, sul conto arrivano per esempio altri 600 mila euro circa. Nel 2013 ammonta a 4,7 milioni, due anni dopo Fontana ne dichiara 5,3.
Movimentazioni che per la procura non possono spiegarsi semplicemente con l'eredità materna. E spera di ottenere dalla Svizzera le risposte ai buchi nella versione fornita dal governatore lombardo. Che non ha chiarito come mai un patrimonio creato in maniera legale andasse scudato con due trust alle Bahamas , di cui lo stesso Fontana era il beneficiario, o di redigere una voluntary disclosure. E davvero una dentista ha potuto conservare tanti soldi in Svizzera come saldo dei propri guadagni e della pensione?
Nessun commento:
Posta un commento
LASCIA UN TUO COMMENTO