In un sondaggio commissionato da Waste watchers international on food and sustainability in occasione dell'8ª Giornata contro lo spreco alimentare, per il 47% dei casi si butta via la roba .....per la banale dimenticanza.
La Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è stata ideata ed istituita nel 2014 dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con l’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari e con il Ministero dell’Ambiente: in quell’occasione, il 5 febbraio 2014, per iniziativa dell’agroeconomista Andrea Segrè, coordinatore Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare del Ministero dell’Ambiente (PINPAS), furono convocati gli Stati generali della filiera agroalimentare italiana.
L'emergenza Covid ha cambiato le abitudini degli italiani e favorito la riduzione dello spreco.
In Italia nel 2020 sono infatti sprecati solo 27 kg di cibo a testa (appunto 529 grammi a settimana), quindi l'11,78% in meno rispetto al 2019. In Italia sono così state salvate oltre 222.000 tonnellate di alimenti, con un risparmio di 6 euro pro capite, cioè 376 milioni a livello nazionale.
In cima alla lista la frutta fresca (37%), seguita da verdura fresca (28,1%), cipolle aglio e tuberi (5%), insalata (21%) e dal pane fresco (21%). Ci siamo scoperti grandi panificatori durante il lockdown, i numeri indicano che non abbiamo abusato di questa passione, poiché gettiamo 20 grammi a settimana pro capite di pane, e poco meno di 1 kg nel corso dell’anno. Gli italiani però ammettono di comprare troppo (29%) e di calcolare male il cibo che serviva (28%).
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