mercoledì 16 dicembre 2020

attenti alla solitudine !

 


 I


Gli scienziati hanno analizzato le immagini della risonanza magnetica di 40mila individui di mezza età e anziani raccolte nel database della UK Biobank. Gli esami del cervello erano accompagnati da informazioni sulle condizioni psicologiche dei partecipanti. Così è stato possibile mettere a confronto le immagini cerebrali delle persone che avevano dichiarato di sentirsi sole con quelle che non avevano manifestato un disagio di questo tipo. 

L’impatto della solitudine si osserva nel cosiddetto default network, la grande rete cerebrale che connette regioni del cervello che interagiscono tra loro. 
Il default network viene usato quando si ricorda il passato, quando si immagina il futuro o si fanno ipotesi sul presente. E le persone sole generalmente indugiano in questi pensieri. Una maggiore attivazione delle aree cerebrali coinvolte nelle riflessioni sulla propria esistenza è quindi del tutto logica.  

La scoperta non è fine a se stessa, o almeno i suoi autori non vogliono che lo sia. Conoscere l’impatto della solitudine sul cervello può servire a individuare strategie di prevenzione e di trattamento per i disturbi neurologici che possono essere scatenati dall’isolamento, tra cui il declino cognitivo e la demenza





Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO