giovedì 17 dicembre 2020

ATTENTI AL CANE ....E AL GATTO !

 



Un ricerca di varie università italiane ed estere ha portato ad una conclusione :Gli animali domestici possono contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 dai loro padroni, ma l’infezione è in genere di breve durata e non sono una fonte di contagio.

Nello studio, pubblicato su Nature Communications, sono stati arruolati 919 cani e gatti provenienti da aree del territorio nazionale (in particolare dalla Lombardia) in cui nella prima ondata della pandemia la prevalenza della malattia nell’uomo è risultata particolarmente elevata. Nell’ambito dello studio sono stati eseguiti tamponi molecolari orofaringei, nasali o rettali per la ricerca di SARS-CoV2, e/o esami sierologici per la ricerca di anticorpi anti-SARS-CoV-2. In 528 casi erano noti i risultati di test molecolari condotti sui proprietari degli animali. Tutti i 494 tamponi processati sono risultati negativi, inclusi quelli prelevati da cani o gatti con sintomi respiratori o conviventi con proprietari che sono stati COVID-19 positivi. Al contrario, il 3.3%, dei cani e il 5.8% dei gatti, soprattutto adulti e provenienti da aree geografiche in cui maggiore è stata la prevalenza di infezione nell’uomo è risultato positivo alla sierologia e, per quanto riguarda i cani, la percentuale di sieropositivi sale al 12.8% se si considerano gli animali appartenenti a proprietari con COVID-19. 

Questi dati indicano che alcuni degli animali inclusi in questo studio sono entrati in contatto con il virus e hanno di conseguenza prodotto anticorpi ma la negatività dei loro tamponi, anche in animali di proprietari malati, suggerisce che il tempo di permanenza del virus nei loro tessuti, pur sufficiente ad indurre una risposta anticorpale, sia molto breve e non associato allo sviluppo di malattia negli animali. Anche se non è possibile escludere che, effettuando il prelievo nei primi giorni di malattia del proprietario, anche gli animali domestici possano risultare positivi a test molecolari, i risultati di questo studio suggeriscono che il ruolo epidemiologico degli animali da compagnia nell’infezione umana da SARS-CoV-2 sia molto limitato. Al contrario sembra possano essere i proprietari positivi a trasmettere transitoriamente il virus ai propri cani e gatti, con i quali andrebbero quindi evitati contatti stretti nel periodo di positività del proprietario.( H.D )


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