domenica 25 ottobre 2020

PIU' SMOG , PIU' MALATI DI Alzheimer e Parkinson

 




Se l’aria che respiriamo fosse più pulita ci sarebbero molti meno casi di Parkinson, Alzheimer e altre forme di demenza. È la conclusione a cui giunge uno studio pubblicato su The Lancet Planetary Health che per il numero delle persone coinvolte e la durata del periodo di osservazione sembra proprio muovere un’accusa fondata alle polveri sottili Pm 2,5: l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di malattie neurodegenerative. 

 Lo studio che ha coinvolto 63 milioni di persone per 17 anni è il più ampio mai condotto finora

I ricercatori hanno messo a confronto i dati sui ricoveri ospedalieri con l’indirizzo di residenza dei pazienti e il livello di Pm 2,5 registrato nella zona. Scoprendo che a ogni aumento annuale di Pm 2,5 di 5 mg per metro cubo di aria corrisponde un aumento del 13 per cento del rischio di un ricovero ospedaliero per sintomi dovuti al Parkinson, all’Alzheimer o ad altre forme di demenza. 

L’aspetto più preoccupante di questi risultati è che il rischio di deterioramento neurologico resta elevato anche al di sotto dei livelli presumibilmente sicuri di esposizione al Pm2,5, che, secondo gli attuali standard della US Environmental Protection Agency,  corrisponde a 12 μg/m3 o meno.


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