sabato 4 luglio 2020

PASTICCERIA DI GALLARATE ,MULTATA DURANTE LA QUARANTENA , CHIEDE DANNI AL COMUNE LEGHISTA



 -GALLARATE – La pasticceria multata e sospesa per un giorno «in modo infondato» durante il lockdown fa causa al Comune di Gallarate e chiede il risarcimento dei danni subiti. «Risulta evidente la responsabilità del Comune di Gallarate, il quale con un provvedimento manifestamente errato ed ingiusto ha provocato danni patrimoniali e non patrimoniali alla Pasticceria Fratelli Gnocchi» si legge nella missiva con cui il legale dell’attività artigianale di Caiello avvia il procedimento contro Palazzo Borghi. La Prefettura aveva già dato ragione alla pasticceria annullando il verbale della Polizia locale.

Il caso

La vicenda risale ai primi di aprile, in pieno lockdown. La Pasticceria Fratelli Gnocchi era regolarmente aperta in quanto possiede i codici Ateco delle attività essenziali autorizzate dai decreti governativi sulle restrizioni. Ma in seguito ad un’ispezione degli agenti di Polizia locale di Gallarate, definita «insolita» dal legale, riceve una sanzione da 400 euro e la sospensione dell’attività per un giorno. Contestazione «illegittima e ingiusta» per la Pasticceria, che impugna il verbale di fronte al Prefetto e, poco più di un mese dopo, vede riconosciute in pieno le sue ragioni. Dalla Prefettura arriva l’archiviazione del verbale impugnato, richiamando per l’appunto il Dpcm e i codici Ateco dell’attività.


Le ragioni della pasticceria

Ora la pasticceria passa al contrattacco. Anche perché, si legge nel documento depositato dall’avvocato Garavaglia, «prima dell’ordinanza emessa dal Comune di Gallarate che sanciva la sospensione dell’attività commerciale per il giorno 7 aprile 2020», dalla Pasticceria Gnocchi «era stato espressamente richiesto a mezzo Pec, sia al sindaco di Gallarate che alla Polizia locale, un annullamento in autotutela del verbale, stante la manifesta ed evidente infondatezza del medesimo nei contenuti». Il provvedimento, per il legale della pasticceria, è dunque «aggravato dall’incuranza manifestata alle lamentele e alle richieste di un sereno confronto, a spregio delle più elementari regole di trasparenza, che ha provocato evidenti danni patrimoniali e non patrimoniali».

La risposta del Comune

L’amministrazione comunale si è già espressa nei giorni scorsi rispondendo ad un’interrogazione scritta sulla vicenda. Nel documento, firmato dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Francesca Caruso e dal comandante della Polizia locale Antonio Lotito, si difende sostanzialmente l’operato della Polizia locale, sostenendo che «evidentemente l’autorità giudicante ha espresso diverse valutazioni, seppur di natura meramente amministrativa, rispetto a quanto accertato più in generale dal Comando, che tuttavia aveva applicato da subito la sanzione minima nel caso di specie». Ma il caso, per ora, non è chiuso. ( Da Malpensa24 )

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