lunedì 6 luglio 2020

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Cosa stiamo facendo

In Italia

👉 A Milano e a Roma abbiamo avviato il progetto Nessuno Escluso, che prevede la distribuzione gratuita di pacchi di alimenti e di beni di prima necessità alle persone che hanno bisogno di un sostegno per superare questo momento.
👉 A Camerino offriamo un servizio di ascolto e sostegno psicoterapeutico per personale sanitario, ex pazienti Covid e le famiglie dei pazienti ricoverati a causa del Covid o che, a causa del virus, hanno subito un lutto.
👉 In Piemonte, offriamo consulenza sanitaria e logistica in supporto alle RSA locali.
👉 A Bergamo, la provincia più colpita dall’epidemia, abbiamo lavorato con AREU e la Sanità degli Alpini per l’allestimento del nuovo ospedale da campo, completamente dedicato alla cura dei pazienti affetti da Covid–19. Un team di nostri medici e infermieri che abbiamo richiamato dalle missioni all’estero ha gestito terapia intensiva e sub-intensiva.


👉 A Brescia abbiamo lavorato con la Direzione sanitaria dell’ospedale per proteggere dal contagio il personale sanitario e l’ospedale.
👉 In tutta Italia i nostri ambulatori rimangono aperti: abbiamo adottato un protocollo di triage che permette di individuare pazienti con sintomi compatibili con il virus, di informarli e indirizzarli ai servizi competenti.
👉 A Piacenza, Catania, Venezia e Milano i volontari di EMERGENCY hanno collaborato con altre realtà locali per offrire servizi di consegna cibo, farmaci e beni di prima necessità per le persone più a rischio: over 65, persone in quarantena, persone con difficoltà a muoversi.
👉 Sempre a Milano stiamo lavorando per la prevenzione, monitorando oltre 50 strutture di accoglienza dedicate a senza fissa dimora e minori non accompagnati. Tutelare le fasce più deboli della comunità è essenziale per prevenire la diffusione del contagio.
👉 Fin dall’inizio dell’epidemia, abbiamo messo a disposizione della Protezione Civile e del Sistema sanitario nazionale le nostre competenze di gestione dei malati in caso di epidemie, maturate combattendo Ebola in Sierra Leone nel 2014 e 2015.

Nel mondo

👉 I nostri progetti nel mondo rimangono aperti e operativi. Abbiamo attivato protocolli specifici per prepararci all’arrivo del virus. Attraverso la formazione specifica dello staff, l’allestimento di aree di triage e la compartimentazione degli spazi e dei flussi potremo intercettare i casi sospetti all’ingresso, per riferirli alle strutture competenti, e minimizzare il rischio di contagi all’interno degli ospedali.
👉 Continuiamo a curare nei nostri ospedali nel mondo le vittime della guerra, delle mine, della povertà, ogni giorno.
E ricorda: per superare questa crisi è fondamentale seguire le indicazioni delle autorità sanitarie ed essere responsabili per noi, per le persone che ci sono vicine e soprattutto per chi è più debole.

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