CLES -Li faceva dormire in un garage senza pavimento e senza alcun mezzo per riscaldarsi ma non solo. A 8 braccianti, impegnati a raccogliere mele, un imprenditore riconosceva anche meno ore di lavoro rispetto a quelle reali assieme a tante altre irregolarità.
È questa la situazione in cui si sono venuti a trovare, nello scorso autunno, 8 stranieri occupati nell’attività di raccolta delle mele in Val di Non.
L’imprenditore riconosceva ai suoi operai un numero di giorni/lavoro inferiore a quello reale e, per ognuno, sistematicamente, un ridotto numero di ore (6 anziché 9). Agli 8 stranieri, persone in regola con il permesso di soggiorno, offriva inoltre condizioni alloggiative degradanti ospitandoli all’interno di un garage normalmente usato come deposito di attrezzi e parcheggio di mezzi agricoli, uno stanzone fatiscente, senza pavimento e non riscaldato, in cui erano stati collocati ben 13 posti letto, allestiti con materassi e coperte logori.
Gli operai avevano firmato un contratto di lavoro che rispettava i parametri fissati da quello “collettivo provinciale di categoria” ma la realtà era ben diversa.
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