giovedì 16 aprile 2020

MEDICI DI BASE ACCUSANO VERTICI REGIONE LOMBARDIA !

Silvestro Scotti (ImagoE)

ROMA  -Dottor Scotti, perché in Lombardia si registra un numero di morti così elevato rispetto ad altre regioni dove l’epidemia da Coronavirus è partita quasi contemporaneamente?

"I problemi si manifestano per via di un sistema sanitario concentrato tutto sugli ospedali – risponde Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, Federazione medici di medicina generale – mentre hanno lasciato scoperte le reti ambulatoriali dove noi eravamo presenti, reti che da tempo erano state smantellate".

In che senso vi hanno tolto di mezzo?

"Nelle case di riposo per anziani, ad esempio, la quota dei medici di famiglia è stata tolta e trasferita alla struttura. Di pari passo sono stati tagliati distretti, meccanismi di controllo, la sanità pubblica con relativi servizi di prevenzione. Penso che per questo e altro si siano accorti troppo tardi della piega che stava prendendo l’epidemia. I casi Covid-19 sono stati orientati verso reparti di eccellenza. Tutti sanno che l’epidemia va gestita all’interno dei territori, diversamente gli infettivi passano dal pronto soccorso, si moltiplicano i focolai con tutto quello che ne consegue".

Si registrano molti decessi anche in proporzione ai contagiati. Perché i malati arrivano tardi in terapia intensiva?
"Sono mancati gli strumenti che permettessero di agire tempestivamente in un contesto domiciliare, è venuto meno il monitoraggio delle condizioni dei soggetti a casa. Abbiamo dovuto comprare 50mila mascherine, come Fimmg, per mandarle in Lombardia, e ce le hanno tenute sequestrate quattro giorni. Tu medico in trincea senza protezioni puoi fermarti o fare il kamikaze in mezzo a mille difficoltà. Questo spiega perché abbiamo pagato il tributo maggiore, il 40 per cento dei morti tra le fila dei sanitari riguarda nostri colleghi".

Carenze o esitazioni si registrano anche in altre regioni, malati cui sono stati prescritti antimalarici al telefono, lasciati a casa nel dubbio, senza visita e senza tampone.
"Neppure ai medici di famiglia è stato fatto il tampone per tempo, anche a quelli sospettati di aver contratto il virus. I servizi di igiene pubblica, contattati sulla pec, tante volte nemmeno rispondono, questo succede un po’ in tutta Italia. Ma quanto accaduto tra Codogno, Bergamo e Milano è andato oltre, ha indicato che il modello lombardo di assistenza nel territorio ha mostrato i suoi limiti, e non per cattiva volontà dei medici".( da Il resto del carlino )

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