giovedì 12 marzo 2020

STUPIDI SI FINGONO MEDICI E DIFFONDONO NOTIZIE CRETINE ! ....VITAMINA C.....CIPOLLE ....ACQUA CALDA ....

Coronavirus © ANSA

. "Siamo in un'epoca non molto diversa da quella della peste descritta da Alessandro Manzoni, ma la verità è che di questo virus molte cose ancora non le sappiamo e c'è molto da imparare", rileva Massimo Puoti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Niguarda di Milano. "Detto questo è vero che in questi giorni stanno circolando molte bufale e ci sono anche cittadini che ci propongono le loro teorie e quello che sanno, sperando di darci una mano", continua.
Tra le bufale ce n'è una che sta viaggiando sui social, dominando i trend su internet e Twitter, pur essendo falsa: è la notizia lanciata da una sedicente infermiera o dottoressa, che fa sapere che in alcuni ospedali milanesi stanno usando con successo sui malati di coronavirus la vitamina C, tanto da invitare tutti ad ingerirne 1-2 grammi al giorno, anche in pillola, come misura di prevenzione. Come precisa il virologo dell'università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco "è ovviamente una notizia falsa. Come si sa già da anni, la vitamina C ha funzione antiossidante ed è adiuvante, può aiutare, ma certo non curare né prevenire il coronavirus". Indubbiamente, aggiunge Puoti, "qualche spremuta d'arancia in più non fa male, a meno che non si sia diabetici, perchè in generale la vitamina C ha un effetto protettivo dalle infezioni respiratorie, ma quella assunta con l'alimentazione è sufficiente. Prenderla come supplemento, se non l'ha prescritta il medico, può provocare un eccesso dannoso per la salute".
Un'altra fake news che sta girando, sottolinea Puoti, "è quella che bere bevande calde e risciacquare la bocca con acqua calda aiuti ad eliminare il virus. Falsa anche questa. Per uccidere il virus bisognerebbe bere l'acqua a temperatura bollente, il che danneggerebbe il tessuto interno della gola ed esofago". C'è infine chi ha suggerito di usare l'estratto di cipolla per proteggersi dal virus, ma in questo caso, conclude Puoti "l'unico effetto sarebbe di aiutare a mantenere la distanza sociale per evitare il contagio".

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