lunedì 27 gennaio 2020

I " GIUSTI " DI TAINO

Ada e i suoi fratelli

CHEGLIO , frazione di TAINO ( Varese )Questa volta, però, Ada era in prima fila, ben visibile agli occhi delle tantissime persone che per due ore hanno ascoltato la storia di una bambina finita con i suoi fratelli nelle liste dei condannati a morte dai nazisti a causa di un cognome che ne rivelava le origini ebraiche.
La corte dei Bielli a Cheglio, frazione di Taino, ha custodito quel magnifico silenzio per oltre 70 anni, fino a quando, sotto un mite cielo di settembre, i muti pensieri di Ada sono diventati un racconto emozionante grazie alla curiosità della storica Laura Tirelli
La corte dei giusti, così viene chiamato oggi quel luogo, dopo la promulgazione delle leggi razziali, ha accolto senza farsi troppe domande Ada e i suoi fratelli, figli di Arrigo Crema, imprenditore ebreo proprietario di alcune fornaci a Ispra, e di Maria Bielli , fervente cattolica di Taino. Un matrimonio misto, come accadeva spesso a quei tempi, non sufficiente però a garantire la sopravvivenza.
Con l’armistizio e l’occupazione tedesca papà Arrigo è costretto a fuggire in Svizzera, mentre i quattro figli, Ada, Franco, Rino e Maria Grazia, nonostante siano stati battezzati, rischiano la vita e perciò vengono nascosti dalla madre in varie località vicine a Ispra, tra cui anche Taino. Determinante per la salvezza fu anche il ruolo svolto dall’allora podestà di Ispra, Rocco Armocida, che avvertì per tempo Maria Bielli del pericolo che correvano i suoi figli.

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