giovedì 30 gennaio 2020

A 94 anni attesa di 9 ore al pronto soccorso di Busto Arsizio ...Non è una vergogna ?

La disavventura vissuta dall’ex assessore Alberto Riva al pronto soccorso dell’ospedale bustese (foto Blitz)

BUSTO ARSIZIO ( VA )-Il giornale La Prealpina riferisce la situazione vissuta da un parente di una persona di 94 anni !
Ci è arrivato che erano le 15, chiaramente intontito e circondato dall ’apprensione di tutti noi parenti sul fatto che potesse avere un ictus, ma ne è uscito solo dopo nove ore», racconta Alberto Riva, architetto e personaggio noto in città per essere stato più volte in consiglio comunale e pure assessore fino ad un paio di anni fa.
Perché l’uomo che ha dovuto ricorrere alle cure dei medici è suo padre, vittima di un incidente domestico che ha messo tutti quanti in grande allarme..
La storia domenicale, il 26 gennaio, e per fortuna a lieto fine, gli ha così consegnato una serie di amarezze per la situazione con cui anche lui, come tutti i cittadini costretti a recarsi in via Arnaldo Da Brescia per una emergenza, si è trovato a fare i conti. Perché l’uomo, tempra forte ma età avanzata, ha ricevuto la prima visita dopo due ore e mezza e ha potuto tornarsene a casa rincuorato solo a mezzanotte passata, cioè dopo nove ore dal suo arrivo in struttura.
«In tutte quelle ore - dice Riva - ho visto una serie di cose che non posso definire minimamente accettabili. Da una parte c’erano medici e infermieri, bravissimi e davvero disponibili, impegnati a rincorrere tutte le richieste con forze a disposizione risicatissime. Dall’altro ho visto una folla di persone ammassate e preoccupate in sala d’attesa nella speranza che qualcuno riuscisse finalmente a dare loro ascolto e li indirizzasse verso la soluzione ai loro problemi»
«Si parla tanto di sanità lombarda eccellente, di cure all’avanguardia, di attenzione ai pazienti - sospira ancora l’ex assessore - ma con i miei occhi ho visto che la situazione non è così. In realtà il potenziale professionale c’è tutto, ma i dipendenti sono lasciati in pochi e allo sbaraglio»
 La situazione quotidiana è grave, non ci si può limitare a scuotere la testa e lasciare la gente per ore ad aspettare».

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