martedì 6 agosto 2019

PERNIGOTTI , UN IMPORTANTE PASSO AVANTI !

i lavoratori della pernigotti durante una manifestazione (ansa)

NOVI LIGURE-Sullo stabilimento Pernigotti di Novi Ligure sono stati siglati due accordi il cui closing "è previsto entro la fine del mese di settembre 2019". Lo comunica la stessa Pernigotti in una nota spiegando che il primo dei due accordi "raggiunto con Emendatori, azienda che fa capo all'imprenditore Giordano Emendatori, per la cessione da parte di Pernigotti della divisione "Ice & Pastry" ("I&P"), che comprende la produzione e commercializzazione di basi e ingredienti per gelati e pasticceria". 
Il secondo accordo, quello con il Gruppo Spes, "riguarda la produzione di cioccolato, praline e torroni nello stabilimento novese, tramite l'impiego del personale, dei macchinari e dello storico know-how di Pernigotti". Pernigotti S.p.A. "resterà titolare del marchio 'Pernigotti 1860', continuando la distribuzione e commercializzazione di cioccolato, praline, torrone e creme spalmabili", prosegue la nota dell'azienda ricordando che dal 23 luglio scorso ha già ripreso la produzione per la campagna commerciale del Natale 2019, richiamando al lavoro 110 lavoratori, tra dipendenti in Cassa Integrazione e somministrati.

Fai Cisl, ancora non salva ma fatto primo passo 
L'incontro svolto oggi al Mise sulla vertenza Pernigotti "ha finalmente permesso di avviare il giusto percorso per il salvataggio industriale dello stabilimento di Novi Ligure, per i quali le lavoratrici e i lavoratori hanno lottato per quasi un anno: abbiamo toccato con mano ipotesi concrete e soluzioni utili per dare prospettive all'occupazione". Così in una nota il segretario nazionale della Fai Cisl Roberto Benaglia e il segretario della Fai Cisl Alessandria-Asti Enzo Medicina. "La produzione resterà a Novi Ligure. Oggi non si può ancora dire che la Pernigotti sia salva, ma certamente è stato compiuto il primo passo per andare nella direzione dell'occupazione di tutti gli addetti sul territorio, e a breve ci saranno incontri di sito e al Mise per gestire questi passaggi delicati", continua la nota aggiungendo che la richiesta del sindacato di non delocalizzare all'estero ma di reindustrializzare il sito "ha trovato risposte concrete, che dovremo approfondire nei prossimi incontri locali". Questa vertenza - concludono Benaglia e Medicina - dimostra come le produzioni e i marchi italiani mantengano appetibilità e capacità di rilancio grazie anche alle competenze di lavoratrici e lavoratori, e come non dobbiamo mai arrenderci davanti a crisi che spesso appaiono senza soluzione".

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