venerdì 16 agosto 2019

LA NOSTRA IDEA DI EUROPA

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“Pa’”
“Ciao Pì, dimmi. Di cosa vuoi parlare oggi?”
“Pa’, tu credi nell’Europa? Sei europeista?”
“Amore di Papo, io credo fermamente nell’Europa, amo l’Europa e credo che quelli che sono contro l’Europa o che dicono che l’immigrazione snaturerà lo spirito europeo sono degli sciroccati. Ignoranti per giunta”
“E tu perché ci credi?”
“Io non credo nell’Europa della BCE, delle banche e della finanza. Ma se ti insegno a ripensare l’Europa in maniera diversa, a rileggerla in un’altra chiave, a ripensarla in un modo differente, vedrai che capirai che l’Europa sei tu, è dentro di te anche se non te ne accorgi”
“Allora insegnamelo. Comincia Pa’”
“La Germania per esempio. La prima cosa che ci viene in mente è il militarismo prussiano, l’orrore nazista, o l’economia forte, la Merkel... chiudi gli occhi e pensa alla nazione che ci ha dato Kant, Fichte, Schelling, i titani Hegel, Goethe, Beethoven, e ancora Marx Engels Nietzsche Brahms Bach Wagner Thomas Mann...”
“E la Francia?”
“Non pensare alla Francia della grandeur di De Gaulle o alle piccinerie di Macron. Per me la Francia è il faro dell’Europa, dove tutto ha inizio. La Francia della Rivoluzione, della laicità, dei Diritti dell’uomo, la Francia del 1848 e del 1968, la Francia di Proust, Sartre, Camus, Simone de Beauvoir, Hugo, Flaubert, Balzac, Zola, Voltaire, Dumas, Diderot, Rimbaud, Rousseau, Baudelaire, Molière, Montaigne, Montesquieu,Stendhal, Marguerite Duras e Marguerite Yourcenar, Saint-Exupéry... E ancora la Francia di Debussy, Saint-Saëns, Ravel, Monet, Gauguin, Matisse, Toulouse-Lautrec, Cézanne... sono così tanti che te li sto citando come mi vengono in mente”
“Pa’, posso aprire gli occhi?”
“Non ancora Pì. E la Spagna di Cervantes, di Goya, di Albéniz e Garcia Lorca, dell’antifranchismo, la fiera Spagna di Guadalajara e dell’Ebro? E l’Austria Felix di Mozart, di Musil, di Roth, di Freud? E l’Inghilterra della Magna Charta, di Shakespeare, Dickens, Orwell, Shelley, Byron, Keats, l’Inghilterra che dava ospitalità agli esuli, da Marx a Mazzini?”
“Hai finito Pa’?”
“Quasi finito Pì, non sbuffare. Voglio solo portarti a vedere l’Europa che è in te, quella che ti ha insegnato a pensare e parlare, l’Europa dei patrioti risorgimentali ungheresi e polacchi, l’Europa che ci ha dato anche Schopenhauer Kierkegaard Kafka Klimt Spinoza Hobbes Munch Tolstoj Dostoevskij Solgenitsin Majakovskij Bulgakov Pasternak...”
“Per fortuna hai dimenticato la Grecia e l’Italia, o facciamo notte”
“Non le ho dimenticate per niente. Della Grecia classica non ti parlo, perché la Grecia siamo noi, è dentro di noi da quando si nasce a quando si muore, quando si respira si parla si ragiona si riflette si ride si piange”
“E l’Italia, Pa’?”
“Potrei parlarne per mesi, ma tanto vale che te ne parli Dante”
“Pa’, immagino che ora come al solito attaccherai con Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta...”
“Troppo scontato Pì, anche se vero. No, io ho un ottimismo fortissimo, preferisco prevedere un futuro roseo, voglio dire <Di quell’umile Italia fia salute/per cui morì la vergine Cammilla/Eurialo e Turno e Niso di ferute>. L’Europa sei tu Pì, questa idea dovrai lasciare ai tuoi figli. La deriva stolta e ignorante del sovranismo è solo un perfido virus che prima o poi sarà attaccato da sani anticorpi e distrutto per sempre. Io lo so”
“Ora posso aprire gli occhi, Pa’?”
“Sì Pì, ora puoi”

Rubata al Dott. Prof. CLAUDIO PUOTI , un grande !

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