sabato 20 luglio 2019

CENTRI PER MIGRANTI - ITALIANI LI TRATTAVANO COME BESTIE E SI ARRICCHIVANO

Sanremo - Ai migranti andavano frattaglie, a loro case, ricambi della piscina e perfino mutande e reggiseni. La Guardia di finanza calcola che così un gruppo di 4 persone, finite ieri mattina in manette, si siano messi in tasca in due anni un milione e trecentomila euro di fondi del ministerodell’Interno destinati alla gestione dei Cas, i centri d’accoglienza straordinari per migranti.

Per gli “ospiti”, per le loro necessità, di quei fondi sono stati spesi appena 400 mila euro. Il resto sarebbe finito nei conti e nelle società riconducibili a Gianni Morra, 62 anni, residente a Cuneo, la “mente” di questi traffici, la sua fidanzata Emanuela De Mita, 48 anni, di Asti, incaricata di tenere i rapporti con la prefettura di Imperia, un avvocato di Torino esperto di diritto societario, Guido Tabasso, 67 anni, e la sorella di Gianni Morra, Antonella, 58 anni, di Cuneo. I primi due sono stati arrestati a Sanremo, gli altri due a Torino. Sequestrati beni per 1,3 milioni di euro. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla truffa ai danni dello Stato, all’autoriciclaggio, alla turbativa d’asta, alla frode nelle pubbliche forniture.
Un sistema collaudato molto elaborato - lo definisce il procuratore aggiunto di Imperia Grazia Pradella -. Due centri di accoglienza migranti gestiti con metodi truffaldini e anche contrari a quello che è il senso di umanità delle Onlus che dovrebbero badare non solo all'accoglienza ma anche al benessere fisico e psicologico dei migranti. In questo caso tutto ciò non è avvenuto, con episodi diversi da quello che ritengo sia un comune senso di umanità. Il gip nella sua ordinanza dice che i migranti venivano trattati come bestie».




Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO