giovedì 16 maggio 2019

ITALIA VECCHIA , MALATA, CON PESSIMI STILI DI VITA !



È vero: in Italia si muore sempre più tardi: a 81 anni gli uomini, a 85 le donne. Ma quella degli italiani non è una vecchiaia in salute, complice anche la ritrosia a cambiare abitudini nocive per la salute come fumo, sedentarietà e alimentazione scorretta.
Sono circa 10 milioni e 370 mila i fumatori in Italia nel 2017, poco più di 6 milioni e 300 mila uomini e poco più di 4 milioni e 70.000 donne. Si tratta del 19,7% della popolazione di 14 anni e oltre. Il numero di coloro che fumano è rimasto pressoché costante a partire dal 2014.
In Italia, nel 2017, si conferma che più di un terzo della popolazione con più di 18 anni (35,4%) è in sovrappeso, mentre poco più di una persona su dieci è obesa (10,5%); complessivamente, il 45,9% delle persone con più di 18 è in eccesso ponderale.

VECCHIA E MALATA

L’Italia è sempre più vecchia (nel 2017, gli ultra 65enni sono oltre 13,5 milioni, il 22,3% della popolazione totale), tuttavia, gli anziani italiani trascorrono più tempo dei coetanei europei in cattiva salute. Tradotta in cifre: se per un verso l’Italia è il primo Paese per longevità degli uomini, scende in graduatoria al terzo posto per speranza di vita alla nascita in buona salute (pur mantenendo un vantaggio di circa 4 anni rispetto alla media europea). Anche per le donne l’Italia scende in graduatoria, passando dal terzo posto per la speranza di vita al settimo quando si considerano gli anni di vita ancora da vivere in modo autonomo, senza limitazioni nelle attività dovute a problemi di salute, con un differenziale positivo di 3 anni rispetto alla media dei Paesi dell’UE.
Ciò ha inevitabilmente una ricaduta sui costi, basti pensare che le malattie croniche (di cui gli anziani sono i principali portatori)  la cui gestione incide per circa l’80% dei costi sanitari.( H.D )

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