giovedì 11 aprile 2019

REGIONE LOMBARDIA PENALIZZA DISABILI CHE VANNO A SCUOLA O FREQUENTNO CENTRI DIURNI

uniti per l'autismo

«Ci sentiamo sempre più soli, penalizzati e discriminati».
È lo sfogo dei genitori di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico. Riuniti nel Comitato “Uniti per l’autismo” che raduna 42 diverse associazioni lombarde di genitori di bimbi autistici, si appellano alle istituzioni regionali perché rivedano il dispositivo approvato il 12 febbraio scorso con cui, di fatto, tagliano del 40% il valore del buono per chi frequenta la scuola o i servizi sociali/socio sanitari per 14 ore settimanali. Il buono passa da mille a 600 euro.
« Nonostante tutte le lettere inviate all’ Assessore, Regione, Ministero – si legge in una lettera –  non abbiamo avuto risposte. Chiediamo il vostro aiuto: aiutateci a dare voce a questa ennesima ingiustizia sulla pelle dei nostri figli»
« E’ molto difficile ottenere l’inclusione scolastica, nonostante sia un diritto sancito da più atti legislativi, ma nel nostro paese si compiono enormi sforzi per attuarlo – spiega Cristina Finazzi di Spazio Blu Autismo Varese onlus che aderisce a Uniti per l’autismo –  Però, quando si studia un provvedimento per indebolire questi sforzi, la scelta diventa veramente ingiustificabile. Invece è quello che è stato recentemente deciso dalla Giunta Lombarda con la delibera riguardante la Misura B1 che ha discriminato, nel bonus erogato, i minori frequentanti la scuola.Come possiamo pensare che un aiuto alla famiglia di 1000 euro possa essere decurtato a 600 euro perché il minore frequenta la scuola? ».
La frustrazione nelle parole di questa madre è evidente: « Non possiamo pensare che il diritto all’istruzione, alla frequentazione di luoghi atti a fruire di servizi educativi, possa essere considerato un pretesto per non erogare fondi per la non autosufficienza: questa politica oscura i diritti o almeno ne disincentiva la fruizioneSono assai gravosi gli oneri che la famiglia di un disabile gravissimo, minore o maggiorenne che sia, deve sopportare per garantire dei diritti alla persona disabile in un contesto solitamente non ospitale, i contributi sono un aiuto importante nel bilancio famigliare. Non dimentichiamo che frequentare la scuola non è fruire di una presa in carico, è dare un’occasione unica di inclusione educativa/sociale a tutti, disabili e non».( da Varesenews )

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