domenica 1 luglio 2018

ADOTTA IL CONTADINO !


FROSINONE -Un gruppo di giovani della Valle di Comino (FR) ha ideato l’applicazione Adotta il Contadino il cui scopo è proprio quello di tentare la riconciliazione tra produttore e consumatore, tra la terra e la tavola.
Conosciamo meglio questo innovativo progetto attraverso le parole degli stessi ideatori:
Come nasce l’idea di sviluppare l’app e quindi il progetto “Adotta il contadino”?
L’app è il risultato dell’idea e dell’impegno di cinque ragazzi Emiliano, Alice, Susanna, Mirko e Barbara della Valle di Comino, dove è ancora possibile incontrare “piccoli agricoltori” che con passione e rispetto lavorano la terra; c’è sembrato necessario valorizzare e promuovere questa realtà, cosi abbiamo realizzato il primo e-commerce del contadino.
Le tendenze, fino ad ora, hanno evidenziato una scissione sempre maggiore tra chi produce e chi consuma. Il vostro progetto in che modo favorirebbe un ritorno al confronto ed alla comunicazione tra le due parti?
Il nostro obbiettivo è stato quello di creare un contatto diretto e solidale tra produttore e consumatore.
Nel profilo di ciascuna azienda presente sulla nostra app si potrà, tramite foto e video seguire passo passo il ciclo produttivo e guardare nella schermata del cellulare il volto di chi ha prodotto il cibo che arriverà sulla sua tavola. Attraverso l’app i “piccoli agricoltori” possono promuovere la loro produzione offrendo tre tipologie di “cassette dei prodotti” (small, medium e large) e il consumatore adottando il contadino, riceverà mensilmente a casa propria o ritirando in azienda la cassetta scelta.
Nell’icona “visita”, inoltre, si può organizzare una visita in azienda e partecipare all’attività quotidiane dell’agricoltore.
Quali sono state le principali difficoltà incontrate lungo il percorso che ha portato al lancio dell’app?
Le principali difficoltà sono state forse due, la prima far conoscere il progetto e la seconda il costo. Noi non abbiamo finanziatori o associazioni che ci sostengono, il tutto è stato realizzato a spese di noi ragazzi con enormi difficoltà e di sicuro c’è ancora molto da fare.

Simone Valeri

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