martedì 10 aprile 2018

SUL BUS POVERACCIO RAZZISTA VUOLE CONTROLLARE I BIGLIETTI ( REGOLARI ) DEGLI STRANIERI PRESENTI

Un controllore ha emesso un verbale

FORLI'-Non ne voleva proprio sapere di continuare il viaggio in autobus, tra l'altro in piedi, senza che agli stranieri a bordo fosse controllato il biglietto regolarmente timbrato. Così un 60enne di Civitella, in provincia di Forlì-Cesena, sulla linea che collega il capoluogo a Santa Sofia, prima ha importunato l'autista chiedendogli di fermarsi e controllare i titoli di viaggio agli stranieri e poi si è dato da fare personalmente chiedendo ai passeggeri di mostrargli i biglietti.
Con diniego da parte dei diretti interessati. Il conducente, per evitare che la situazione degenerasse, si è così visto costretto a interrompere la corsa per chiamare il 113. Il civitellese è stato così denunciato alla Procura della Repubblica di Forlì per il reato di interruzione di pubblico servizio (per oltre mezz'ora).


È l’aria che tira dalle nostre parti di questi tempi, qui dove in nome della xenofobia (che è razzismo travestito) molti disperati credono di trovare la giustizia sociale prendendosela con altri più disperati di loro. Qui dove stanare uno straniero senza biglietto è l’aspirazione di una moltitudine di sceriffi fai da te che s’imbruttiscono nel cercare conferme dei propri teoremi per poter dire che avevano ragione loro, che “non sono razzisti ma” e che l’invasione (e non la mala politica, i furbi, i mafiosi e i corrotti) è la causa di tutti i mali. Quando l’ultima spiaggia per resistere al proprio disagio è nell’inchiodare gli altri significa che la situazione è terribilmente infiammabile e lassù c’è una classe dirigente che prima o poi dovrà fare i conti con i mostri che ha creato.
E gli “stranieri” avevano tutti un regolare biglietto.

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