martedì 17 aprile 2018

OSPEDALE DI ANGERA ( VA ) :COSI' NON VA ! Comunicato dell'associazione AMOR .

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ANGERA -Così no, così non va. Noi mamme di Amor denunciamo, ancora una volta, la situazione insostenibile in tutto l’ospedale e, in particolare, nel reparto di Ginecologia e Ostetricia. Abbiamo lottato per la riapertura del Punto nascite e per ridare servizi importantissimi per il nostro territorio, ma non a queste condizioni. Le promesse erano ben altre. Vogliamo bene ai nostri medici e a tutto il personale che sta lavorando per noi, nei reparti, ma lo stato di abbandono in cui sono costretti a operare, con turni insostenibili, mettono a rischio la qualità del loro lavoro e, di conseguenza, il benessere di mamme e bambini. Per questo motivo, chiediamo subito un confronto con il direttore generale dell’Asst Valle Olona, Giuseppe Brazzoli: tutti quanti, noi mamme comprese, dobbiamo dimostrare senso di responsabilità, per affrontare la situazione ormai critica. Tuttavia, nessuno provi a scaricare le proprie responsabilità su altri.
Ricordiamo a tutti che il Punto nascite di Angera era un piccolo paradiso per mamme e bambini, era un reparto che funzionava molto bene, serve e serviva un’area molto vasta, e non ha mai avuto problemi nemmeno di numeri (i famosi 500 parti si superavano ampiamente) finché gravi errori di gestione e una programmazione sconclusionata (o mirata semplicemente alla distruzione del reparto) l’hanno ridotto alle condizioni attuali.

 Un reparto a misura di famiglia, apprezzato sia in Lombardia, sia in Piemonte, è stato distrutto da burocrati e politici che, ora, usano l’alibi del calo demografico e della carenza di medici per giustificarsi.
Il tempo è scaduto, l’ospedale Carlo Ondoli e il reparto di Ginecologia e Ostetricia hanno bisogno di un progetto serio per il futuro: ben 70 associazioni lo stanno chiedendo alla politica, assieme a noi. E accanto a noi, i sindaci stanno facendo da tempo, la stessa cosa. Ora basta, però: la politica si prenda rapidamente le proprie responsabilità. Amor, le mamme e i cittadini hanno accettato il dialogo, hanno dimostrato correttezza in campagna elettorale, ora è il momento di rispettare la nostra gente e il nostro territorio e mantenere le promesse. La situazione attuale dell’Ospedale e dei “nostri” reparti necessita di un cambio di rotta deciso e rapido.
Amor ha fatto delle proposte, noi mamme non ci siamo limitate a protestare: ora, però, chi deve progettare il futuro dell’ospedale di Angera lo faccia, ci ascolti, lavoriamo tutti insieme, ma sbrighiamoci. La carenza di medici non è un alibi accettabile: nessun ginecologo (ma anche altri medici) verrebbe mai ad Angera, senza prospettive, senza un progetto e sapendo di dover affrontare ritmi di lavoro assolutamente folli. Ora, chi ha la responsabilità allarga le braccia e si nasconde dietro a un problema oggettivo, ovvero “non ci sono medici”. Tuttavia, prima che iniziasse la distruzione del reparto, i ginecologi li avevamo, ma chi ha gestito l’ospedale, a suo tempo, si è limitato a proporre loro contratti a tempo determinato, favorendo (volutamente) la fuga di medici verso sedi più allettanti. E ora si piange sul latte versato. No, così non va: ognuno si prenda, subito, le proprie responsabilità. Un territorio di oltre 40.000 abitanti, a forte afflusso turistico, ha bisogno di un ospedale vero, serio, con un futuro certo.

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