martedì 10 aprile 2018

MORTO SUL LAVORO ...MENO MORTO DEGLI ALTRI !

Crotone, in centinaia per dire «mai più morti sul lavoro» – FOTO

NAPOLI .Claudio Tammaro era uno di quegli operai edili che si spostavano per lavorare anche in cantieri di altre parti d’Italia. Studi tecnici a Pomigliano, madre anziana, si arrangiava anche con lavori manuali in case private.

 Claudio si era presentato in via Saggese a pochi passi dall’hotel Caribe dove si stava ristrutturando un capannone industriale
È salito, si è messo d’impegno, ma qualcosa è andato storto. Forse l’assenza di un appiglio, forse è scivolato, forse un cedimento della struttura su cui lavorava, 
 Sei metri nel vuoto, senza che nessuno potesse aiutarlo. È morto subito, battendo la testa.
Ucciso una prima volta dall’assenza di sicurezza nel cantiere di via Saggese, ucciso una seconda dall’indifferenza su una morte «non notizia», rimasta a lungo sussurrata in una cerchia ristretta di amici e parenti, senza uscire neanche con il passaparola. 
 È stato ricostruito che Claudio lavorava al nero
I familiari di Claudio Tammaro erano stati avvertiti qualche ora dopo l’incidente, nella stessa giornata di martedì 26 marzo.
«Voglio portare all’attenzione di tutti l’indifferenza che ha coinvolto mio zio Claudio - dice Annarita Tammaro - L’esistenza di mio zio si è spenta intorno alle 13.20, noi lo abbiamo saputo solo alle 17,00. Dal 27 marzo, io e la mia famiglia cerchiamo non solo di superare questo lutto, ma dobbiamo anche cercare delle risposte. Mio zio è morto da solo».

E il dito dei familiari di Claudio Tammaro viene puntato sull’assenza di controlli nei cantieri. E Raffaele Sannino, giovane di Casalnuovo, aggiunge alla denuncia di Annarita Tammaro: «Morte nel silenzio totale e nell’omertà che regna sovrana nella nostra cittadina, tra abusi edilizi e mille ditte. Si muore di lavoro, ma anche di omertà».

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