lunedì 29 gennaio 2018

LETTERA APERTA ALLA SINDACA LEGHISTA DI GAZZADA (VA ) CRISTINA BERTOLUTTI ( CHE IN UN POST DEL 16 NOVEMBRE INNEGGIA A MUSSOLINI )

Nessun testo alternativo automatico disponibile.


Varese 28 gennaio 2018

Buongiorno Signora Cristina Bertuletti,
purtroppo ho letto quanto lei ha scritto ieri sul suo profilo Facebook. Voglio sperare che il suo scritto sia frutto di superficialità che comunque non è un buon segno per chi ricopre una carica istituzionale.
Spero che lei voglia riflettere e riflettere significa anche chiedere scusa alle mamme che non hanno rivisto i propri figli perché inceneriti nei forni crematori, chiedere scusa alle mogli che hanno atteso invano il ritorno dei loro mariti, chiedere scusa a tutte le famiglie che hanno avuto morti nei campi di sterminio.
Uomini, donne e bambini caduti lungo l'interminabile via dolorosa della prigionia che non poterono tornare mai più. Non torneranno neanche i resti dei loro corpi perché le salme sono state bruciate e le ceneri disperse al vento.
Uomini, donne e bambini che hanno sognato, nelle lunghissime notti nei campi, il ritorno alle loro case.
Chiedere scusa a tutti i deportati che sono tornati e hanno avuto la vita segnata in modo indelebile dalla terribile esperienza dei campi.
La storia ci deve insegnare che il fascismo, il nazismo, la brutalità degli uomini e l'indifferenza hanno permesso che si scrivesse la pagina più vergognosa dell'umanità.
Non finirò mai di raccontare agli studenti e a chi mi vuole ascoltare, le sofferenze inenarrabili patite dai deportati di qualsiasi categoria, ebrei, politici, omosessuali, religiosi e ogni volta che racconto mi commuovo.
Si commuova anche lei e lo potrà fare andando a visitare il campo di Mauthausen dove vi è un monumento dedicato agli italiani con questa scritta: agli italiani che per la dignità degli uomini qui soffersero e perirono.

Ester Maria De Tomasi,
Presidente di Anpi provinciale Varese e con onore iscritta all'A.N.E.D. Associazione Nazionale ex deportati,
figlia del deportato politico Sergio De Tomasi,









Nessun commento:

Posta un commento

LASCIA UN TUO COMMENTO