lunedì 18 dicembre 2017

NEOFASCISTELLI IN CAMICIA BIANCO-NERA

Bologna, cori fascisti e saluti romani degli ultras juventini

BOLOGNA-BOLOGNA Una marcia fascista su via Porrettana: due minuti di “me ne frego della galera, camicia nera trionferà”, con braccio teso  e sfilata a ranghi compatti di cinquanta ultrà bianconeri, ben consapevoli di formare un corteo organizzato, forse non del fatto che a due passi da loro la curva ospiti è dedicata ad Arpad Weisz, l'allenatore ebreo ungherese ucciso ad Auschwitz nel 1944.

La scena, sotto gli occhi delle forze dell'ordine che stavano scortando i pullman di altri tifosi della Juventus, s'è consumata un'ora prima del fischio d'inizio della sfida tra il Bologna e i bianconeri. Impossibile stabilire l'appartenenza a un gruppo
 preciso di questi nostalgici: vestiti di nero, ma senza vessilli riconoscibili, salvo qualche bandiera italiana, hanno intonato i loro canti a braccio teso, occupando tutta la carreggiata di via Porrettana, che prima di tutte le partite viene chiusa al traffico e si trasforma in uno dei punti più presidiati della città. Non abbastanza, però, per impedire a cinquanta ultrà di inneggiare alla camicia nera, in ranghi disciplinati, proprio come una marcia.

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