Fino a sei mesi fa metà degli italiani non conosceva la sigla Ong. Ora scopriamo che è tutta colpa delle Ong, se gli italiani stanno male.
Non della criminalità organizzata che ci fotte il presente e il futuro.
Non degli evasori fiscali - quelli che nascondono milioni ma pure quelli che "mica le faccio lo scontrino per 1 euro".
Non dei politici che abbiamo eletto e che magari stanno da vent'anni in parlamento senza aver fatto alcunché per i cittadini.
Non dei soprusi quotidiani - sì, soprusi, anche parcheggiare sullo scivolo per disabili è un sopruso - che ogni giorno commettiamo pensando "sono più furbo degli altri".
Non è colpa nostra e del tempo che passiamo a lamentarci senza costrutto tutto tempo che potremmo impiegare a migliorare un pezzettino del mondo circostante.
Non è colpa di un sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, un sistema fondato sulle disuguaglianze.
Non degli evasori fiscali - quelli che nascondono milioni ma pure quelli che "mica le faccio lo scontrino per 1 euro".
Non dei politici che abbiamo eletto e che magari stanno da vent'anni in parlamento senza aver fatto alcunché per i cittadini.
Non dei soprusi quotidiani - sì, soprusi, anche parcheggiare sullo scivolo per disabili è un sopruso - che ogni giorno commettiamo pensando "sono più furbo degli altri".
Non è colpa nostra e del tempo che passiamo a lamentarci senza costrutto tutto tempo che potremmo impiegare a migliorare un pezzettino del mondo circostante.
Non è colpa di un sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, un sistema fondato sulle disuguaglianze.
No, è colpa delle Ong. E a Dallas, quando hanno sparato a Kennedy, c'era un secondo fucile: erano le Ong.
"L'arma più potente nelle mani dell'oppressore è la mente degli oppressi": l'ha detto Steve Biko. Che per inciso era, orgogliosamente, negro.
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