mercoledì 28 giugno 2017

MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE O MINISTERO DELL'IGNORANZA ?

Tracc(i)e di (im)maturità istituzionale, quando l’errore è nel metodo
Dopo le TRACCIE ecco un'altra chicca degna del ministro che tarocca il suo curriculum .

Questa volta l’errore riguarda il singolare di una parola. Nella quarta domanda nel tema di “scienza e cultura dell’alimentazione”, infatti, si legge:
“Con riferimento alle buone pratiche di produzione e igiene, il candidato spieghi un comportamento non corretto che può causare la contaminazione batterica di un alimento e un altro comportamento che può favorire la riproduzione di un battere”.
Vi siete già resi conto dell’errore? Se sì non siete gli unici; fin dalla consegna delle tracce della seconda prova, infatti, gli insegnanti hanno rilevato una “nota stonata” nel testo: quel “battere” che probabilmente per il MIUR è il singolare della parola batteri.
Allorché gli insegnanti e gli studenti si sono chiesti: ma si dice battere o batterio? Puntuale è arrivata la risposta dell’Accademia della Crusca a fare chiarezza.
Non si dice battere, la forma corretta è batterio.
L’Accademia della Crusca ha spiegato che per dedurre il singolare di batteri bisogna analizzarne l’etimologia; il termine, infatti, deriva da Bacterium, il quale a sua volta proviene dal greco βακτήριον che significa “bastoncino”. Un termine appropriato visto che la forma del batterio ricorda proprio quella di un bastoncino.

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