giovedì 8 giugno 2017

DUE SINDACI INDAGATI ,DUE MODI DIVERSI DI COMPORTAMENTO !

Quasi ogni giorno le cronache provinciali si arricchiscono di nuovi particolari che supporterebbero  le accuse di corruzione, tentata concussione ed abuso d’ufficio mosse dalla magistratura al sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta ( FI ).
Nonostante sia in galera da quasi un mese costui non ha ancora rassegnato le dimissioni per cui i lonatesi si ritrovano ad avere un sindaco che difficilmente può svolgere pienamente questo ruolo  .
Accuse pesanti ,ma niente dimissioni, confortato in questo dai vertici del suo partito che non le chiedono, ritenendo le stesse debbano essere frutto di una decisione personale .
Una domanda sorge spontanea :se il sindaco non si dimette i suoi capi sono dunque concordi ?
Questa vicenda ci porta a quella di  un altro sindaco, Oreste Giurlani,( PD ) primo cittadino di Pescia, comune avente il doppio di abitanti di Lonate Pozzolo .

Costui è stato messo agli arresti domiciliari il primo giugno con l’accusa “ solo “ di peculato , in quanto  nel periodo compreso tra il 2012 ed il 2016, si sarebbe indebitamente appropriato di denaro appartenente all’Uncem ( Unione Nazionale Comuni  Comunità Enti Montani , trasferendo dal conto corrente dell’associazione - di cui aveva la disponibilità diretta – sul proprio conto corrente personale, la somma complessiva di oltre 570.000 euro".
Orbene il giorno 5 ,primo giorno utile feriale , comunica la lettera di dimissioni .
Secondo le accuse entrambi i sindaci hanno commesso reati …e , per quel poco che ne posso sapere leggendo i giornali, non credo  che quello commesso dal sindaco di Pescia sia più grave di quelli di cui è accusato il sindaco di Lonate Pozzolo .
Due sindaci ,espressione di due partiti ,che si comportano in maniera diversa di fronte alle accuse dei magistrati .


Tant’è 

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