sabato 1 aprile 2017

LA PROCESSIONARIA DEL PARCO DEL TICINO VERSO IL PATRIMONIO DELL'UMANITA'


Verso la conclusione l’iter Unesco
L’Italia è tra i paesi con il maggior numero di  siti riconosciuti come meraviglie, a cui tra un po’ si aggiungeranno anche le pinete e la tipica processionaria (Thaumetopoea pityocampa) del Gargano.
Si fa sempre più concreta infatti la possibilità che la processionaria del Parco del Ticino  diventi patrimonio dell’Unesco.
Il World Heritage Committee ha valutato positivamente la candidatura presentata alcuni anni fa dalla Commissione italiana per l’Unesco e il sopralluogo di una equipe di esperti ha giudicato congrua la richiesta, ora si aspetta solo che da Parigi si ufficializzi il tutto.
La richiesta di candidare la processionaria del Parco del Ticino  e il suo habitat naturale per la conservazione in situ della biodiversità, è stata fortemente sostenuta dai comuni dell’area Parco e dalle associazioni ambientaliste del territorio.
La processionaria del Parco del Ticino  è ormai da anni un tratto distintivo delle pinete del Parco e va salvaguardata insieme allo splendido paesaggio naturalistico , che ha pochi pari al mondo. Il processo ecologico e biologico a cui si fa riferimento rappresenta un esempio di simbiosi tra piante e animali nell’evoluzione dell’ecosistema della valle del Ticino 
Il percorso intrapreso dall’Ente Parco insieme alle Amministrazioni comunali coinvolte ha dato i suoi frutti: il Ticino  con la sua varietà di paesaggi e di habitat naturali continua a far parlare di sé, e la candidatura offrirà a quest’area grande visibilità favorendo un turismo naturalistico ed eco-sostenibile nel rispetto dell’ambiente e della salute.
Anche la “Pineta di Padre Frasassi ”, che si trova alle spalle della Via Crucis della brughiera  attorno a Malpensa  farà parte del sito Unesco e sono già allo studio percorsi naturalistici per godere appieno di questa meraviglia.
Saranno previste visite guidate durante tutto l’anno e in ciascuna stagione ci si troverà di fronte uno scenario diverso e interessante:
  • In autunno e in inverno sarà possibile ammirare i nidi che sembrano fatti di zucchero filato, visibili anche a distanza sugli apici della pianta e sulle estremità dei rami.
  • In primavera (tra marzo e aprile) si attenderà con pazienza l’uscita dei buffi e innocui bruchi pelosi e si potrà seguire la simpatica “processione”, che può essere lunga anche diversi metri, lungo il tronco degli alberi fino al luogo dove si “nasconderanno” per formare la crisalide (verso maggio infatti la larva si interra fino a 20 cm di profondità per completare la metamorfosi che può durare da pochi mesi ad alcuni anni).
  • Infine in estate e più precisamente nel mese di agosto si potrà osservare il primo volo delle falene e, con un po’ di fortuna, si potrà assistere anche alla deposizione delle uova sui pini. Le farfalle delle pinete purtroppo hanno vita breve, infatti vivono per soli due giorni: giusto il tempo per garantirsi una discendenza. Dopo l’accoppiamento, infatti le falene nell’arco di una notte raggiungono la chioma della pianta, depongono le uova sui rami più giovani e poi muoiono. Ogni femmina depone circa 300 uova, che si schiuderanno alla fine dell’estate; le larve neonate si riuniscono tra loro e con un filo sericeo (simile alla seta) costruiscono e allargano il nido in cui vivranno per tutto il tempo dell’incubazione al riparo dal freddo invernale aspettando la primavera.
    Poi finalmente nasceranno altri bruchi…
    …e ricomincerà un nuovo ciclo e per gli amanti della natura ci saranno nuove passeggiate e nuove avventure nelle verdi pinete del parco del Ticino .
Non ci resta che attendere con fiducia la conclusione di un iter lungo e impegnativo che ha visto al lavoro, assieme a Regione e Ministero, le Amministrazioni locali, Enti e Associazioni e sperare che questo importante riconoscimento da parte dell’Unesco diventi realtà nel più breve tempo possibile.

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