venerdì 24 marzo 2017

UCCIDE DI PIU' L'ODIO RAZZIALE CHE LA CURCUMA

Avarie



Bimbi in mensa con i profughi mangiando riso alla curcuma

L'iniziativa voluta dall'amministrazione comunale: piatti nigeriani saranno serviti agli alunni della primaria martedì 28 marzo

Piatti nigeriani alla mensa della scuola, la Lega protesta

La decisione dell'amministrazione comunale di servire riso alla curcuma da mangiare insieme ai quattro profughi ospiti in paese, non è piaciuta a Emanuele Monti. Il sindaco e l'assessore replicano: "Stia tranquillo, le nostre tradizioni non sono in pericolo"

L'UOMO NERO !
Caro direttore,
sono “in conflitto d’interessi” e quindi non scrivo un articolo ma una lettera al “mio” giornale.
La vicenda di cui voglio parlare riguarda infatti la scuola che frequenta mia figlia e quindi nella questione sono implicata come mamma, prima che come giornalista.
Si tratta di una cosa di cui scrivono molti quotidiani stamattina, ovvero la decisione dell’amministrazione di Azzate di invitare alla mensa dei bambini della primaria i quattro profughi nigeriani ospitati da un anno in paese e con l’occasione servire piatti tipici della Nigeria (riso alla curcuma, pollo, verdura e frutta).
L’iniziativa rientra in un progetto più ampio che si chiama “Sapori del mondo – Menù senza frontiere” e che fa parte dell’offerta formativa.


Non è dettaglio di poco conto. Sì, perché dopo i piatti nigeriani arriveranno quelli di altre culture, ma è già scritto che per l’aringa in salamoia o per i rookworst, le polpettine per intenderci, non ci sarà alcuna sollevazione popolare.
Questa cosa dei Nigeriani seduti a tavola con i bambini, invece, alla Lega Nord proprio non va giù. Sui social in ventiquattro ore si è scatenato il delirio: “I profughi cucineranno in mensa, chissà poveri bambini come staranno male dopo aver mangiato il riso alla curcuma”, “fermiamo l’invasione anche a tavola: vengano qui e mangino loro le nostre grigliate”. E ancora “chissà le condizioni igieniche in cui mangeranno i poveri bambini di Azzate” e si è arrivati persino a” se mio figlio andasse in quella scuola io lo ritirerei”.
Ecco, mia figlia in quella scuola ci va. E ci andrà anche martedì quando serviranno riso alla curcuma che probabilmente assaggerà soltanto, conoscendo i suoi gusti alimentari. Ma si sa la vita è così: non tutto si può “digerire al primo colpo”.
I piatti saranno preparati dai cuochi della cooperativa che ha vinto l’appalto mensa, non dai profughi: i quattro ragazzi nigeriani saranno nella sala dove mangiano i bambini e parleranno della loro cultura e del loro cibo, insieme ad una dietologa (credo lombarda doc ma glielo chiederò).
Poi ognuno a casa propria, senza grandi sconvolgimenti, se non che nel tritacarne mediatico ci sono finiti i bambini e non per colpa dell’amministrazione di Azzate. Complimenti vivissimi.
Chiedo la stessa solerzia e la stessa inflessibilità quando arriveranno i rappresentanti della comunità olandese a mensa: alti e biondi certo, ma avranno fatto tutti i vaccini? E se le polpette fossero troppo speziate? Gli ingredienti da dove arrivano?
Se poi a spiegare perché in Olanda si mangia il tal cibo ci fosse, che ne so, Ruud Gullit sarebbe ancora meglio immagino, e forse i papà, così scandalizzati dal cibo nigeriano, sarebbero in prima fila a farsi firmare l’autografo.
Temo che non ci sarà un gran ressa martedì prossimo alla mensa della scuola primaria. Pazienza, ci sarà più riso e più pollo per i bambini che avranno avuto il “coraggio” di sfidare l’uomo nero: un premio se lo meritano, no?
 Roberta Bertolini 


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