
Lui, il paziente, non lo ha saputo subito. Loro, i medici, sì. E per questo, secondo l'accusa, dopo aver capito di aver sbagliato hanno cercato di modificare la cartella clinica per non restare con il cerino in mano. Alla fine quel maneggio ha avuto l'effetto di collezionare un secondo reato: oltre alle lesioni colpose gravissime c'è anche il falso materiale. Sono quattro i chirurghi, tra cui il primario dell'unità operativa, per i quali il sostituto procuratore Giovanni Porpora ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di aver tolto un rene sano a un paziente della provincia di Avellino arrivato a Pisa per curarsi. I tre medici che operarono l'uomo sono accusati di falso e i lesioni colpose gravissime, mentre il primario solo di falso per aver firmato la cartella senza conoscerne il contenuto.( Il tirreno )
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