Che l’epidemia influenzale capiti nella stagione invernale e
non a ferragosto è un fatto che dovrebbe essere noto a tutto , specialmente a
chi ha nelle mani la nostra salute ; che la situazione di molti Pronti Soccorso
degli ospedali italiani non siano paragonabili a quello di Nola è anche vero ,
ma che in tantissime realtà facciano venire in mente gironi infernali danteschi per pazienti e sanitari è un dato
incontrovertibile .
Basta leggere i giornali nazionali sia cartacei sia online
per trovare situazioni esecrabili : ore , giorni di attese sulle barelle del
Pronto Soccorso o sulla medesima ambulanza che ha trasportato il paziente perché
mancano persino le barelle .
Per cercare di tamponare la situazione si rinviano a data da
destinarsi i ricoveri programmati creando disagi a coloro che si apprestano ad
essere ricoverati ( ed operati ) nonché ai loro familiari . Anche questo viene
praticato per cercare di poter disporre di qualche letto .
Come mai succede tutto questo ?
Taglio dei letti e taglio del personale sanitario .
Per i posti letto si stima una riduzione di circa 70.000 (
settantamila ) in 15 anni, mentre per
l’organico in molti casi si è impedito con leggi la sostituzione di coloro che
sono andati in pensione .
I governi che si sono succeduti dal 2000 ad oggi hanno realizzato una spending review mediante tagli lineari e non selettivi
raggiungendo ,al ribasso la soglia dei 3,7 posti letto( acuti e post-acuti )
per mille abitanti contemplati nel D.M. 70/02.04.2015:” Regolamento recante definizione degli standard
qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza
ospedaliera “a firma Lorenzin/ Padoan .
E’ il medesimo
decreto ministeriale , frutto dell’accordo Stato- Regioni, che è stato invocato
per cancellare un solo punto nascite ed una sola pediatria in Lombardia :
quelli dell’ospedale di Angera . Gli
altri nelle medesime condizioni sono rimasti aperti. Come mai ?
Il D.M.70/02.04.2015 al secondo capoverso dell’allegato 1 così recita :” Tutte le strutture sanitarie che concorrono a garantire gli
obiettivi assistenziali debbono operare secondo il
principio della
efficacia, qualita' e sicurezza delle
cure, dell'efficienza, della
centralita' del
paziente
e dell'umanizzazione delle
cure, nel
rispetto della dignita' della persona.”
Centralità del paziente ? Dignità della persona ?
A leggere i giornali non sembra proprio che nella sanità italiana esista la
centralità del paziente .
Poiché quando si ritiene opportuno si
chiamano in causa le situazioni di altre nazioni, se andiamo a vedere cosa
succede ad esempio per i posti letto per acuti troviamo che la media europea è
di 5,2per mille abitanti contro i 3,3 in Italia !
La Germania è all’8,2‰, l’Austria al 7,6‰, la
Svizzera al 4,7‰, la Francia al 6,2‰. Solo la Spagna e l’Inghilterra hanno una
dotazione di posti letto inferiore alla nostra assestandosi la prima al 3‰ e la
seconda 2,7‰.
Da più parti si invoca una miglior gestione della sanità
territoriale senza però indicare soluzioni che possano frenare il ricorso alle
cure ospedaliere . Pur tuttavia è abbastanza logico pensare che se vengono bloccati i ricoveri programmati vuol dire che parte di coloro che si rivolgono
al pronto soccorso necessitino di un letto .A proposito di medicina
territoriale, che fine ha fatto il decreto 189/2012 denominato “ Riforma
Balduzzi “ dal nome dell’allora ministro della sanità Renato Balduzzi ?
Secondo tale decreto le Regioni avrebbero dovuto organizzare l’assistenza primaria secondo
modalità operative monoprofessionali denominate aggregazioni funzionali
territoriali (AFT) e forme organizzative multiprofessionali denominate unità
complesse di cure primarie (UCCP) che avrebbero dovuto erogare prestazioni assistenziali tramite il
coordinamento e l'integrazione dei medici, delle altre professionalità
convenzionate con il Ssn, degli infermieri, delle ostetriche, delle tecniche,
della riabilitazione, della prevenzione e del sociale a rilevanza sanitaria. Le
unità complesse di cure primarie avrebbero dovuto essere costituite in reti
di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di base, aperti al pubblico per tutto l'arco della
giornata, nonché nei giorni prefestivi e festivi con idonea turnazione. Le
unità complesse avrebbero dovuto operare in coordinamento e in collegamento telematico
con le strutture ospedaliere.
Sostanzialmente un filtro sanitario territoriale che si prenda
cura del paziente prima e dopo il ricovero
Dove sono i poliambulatori territoriali aperti al pubblico
h24 , compreso i giorni festivi e prefestivi ?
Questa legge supportava le Case della Salute territoriali create
in alcune regioni ( Toscana …) , della
cui esperienza non si è fatto concretamente tesoro .
In alcune realtà della Lombardia sotto la denominazione “
Casa della Salute “ sono fiorite le poltrone da dentista ,con congelatore
annesso .
Di fronte al ripetersi di casi di intasamento del pronto soccorso ,perché
non rivedere l’organizzazione sanitari italiana , anche alla luce di esperienze
da valutare , di leggi da applicare ?
Certo , con la crisi occupazionale che attanaglia il nostro
Paese , vacilla il motto “ quando c’è la salute c’è tutto “, ma almeno diamogli
il valore se non primario, comunque comprimario E non è la burocrazia che è nemica
della sanità ,ma certa politica che invece di operare per il bene primario
cerca di imputare ad altri episodi negativi, come la chiusura del Punto Nascite
e della Pediatria dell’ospedale “ C. Ondoli “ di Angera .
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