Notizie importanti in arrivo per chi ha ricevuto una multa da autovelox: con
la sentenza n° 26441/16 del 20.12.2016, la Corte di
Cassazione ha infatti ribadito che la contravvenzione può essere
annullata se il verbale della polizia è incompleto, ovvero non cita
l’ordinanza del prefetto che ha autorizzato la rilevazione
elettronica. In pratica, come ricorda leleggepertutti.it, la Cassazione,
suddivide la casistica in tre tipologie.
In un centro urbano la contravvenzione è legittima solo
se, con autovelox montato su cavalletto, l’automobilista viene fermato
immediatamente con relativa contestazione. In sostanza, oltre al misuratore
deve esserci anche la polizia controllarne il funzionamento.
La ‘ratio’ alla base di questa scelta giurisprudenziale, è legata alla
necessità di dare al trasgressore la possibilità di difendersi immediatamente,
giustificando magari l’eccesso di velocità con una necessità contingente come
il dover raggiungere il più presto possibile un ospedale.
Fuori da centri urbani, in particolare sulle autostrade, il
discorso è invece diverso: l’autovelox non è sottoposto ad alcun limite e può
dunque esser montato anche senza la concomitante presenza della polizia, vista
l’ovvia la problematicità del poter fermare immediatamente il
trasgressore, che riceverà invece la multa a casa senza la necessità della
contestazione immediata.
Il caso più problematico è il terzo, quello relativo alle strade
urbane ad alto scorrimento e alle strade extraurbane secondarie.
In queste situazioni, l’autovelox può si esser attivato anche senza la presenza
della polizia ma solo dopo previa autorizzazione del Prefetto tramite
decreto. Proprio sul decreto devono esser indicate in modo preciso la
chilometrica dove deve essere montato l’autovelox. E, in caso di multa, la
contravvenzione deve sempre riportare tra i suoi dati anche il numero
dell’ordinanza del Prefetto.
Perché questa decisione? Perché la norma di base prevede che qualora sia
possibile, la contravvenzione debba sempre esser contestata immediatamente al
trasgressore: l’eccezione è accettata solo quando l’inseguimento o l’arresto
dell’auto è pericoloso per motivi di traffico, evitando quindi che
alla base della multa ci sia unicamente la volontà del comune di ‘fare cassa’.
( segnalato da Martino Pirone )
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