sabato 2 aprile 2016

L'UNITA' ( una dei giornali di propaganda del governo ) attacca vergognosamente il presidente dell'ANPI !



Il prof Carlo Smuraglia è stato attaccato il primo aprile da L'Unità con un articolo di un insignificante personaggio , un certo Fabrizio Rondolino .
Carlo Smuraglia è il presidente nazionale dell'ANPI ,nonchè uno degli ultimi partigiani viventi
Il giornale , che porta il nome di quel glorioso foglio fondato da Antonio Gramsci , quando era la vera testata giornalistica era uno strumento di propaganda di notizie vere contro il fascismo .La sua diffusione avveniva clandestinamente è veniva stampato,portato clandestinamente nelle famiglie, nelle fabbriche a costo della vita .
Ora è uno strumento in mano ai propagandisti di un governo anticostituzionale .

Piena solidarietà al Presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia che ha subito un attacco inqualificabile ed offensivo da parte di Fabrizio Rondolino in un articolo su l’Unità di oggi.
Rondolino usa definizioni inaccettabili come “ (Smuraglia) verrebbe sonoramente bocciato”, “le parole di Smuraglia un senso non riescono a darselo”.
Opinioni diverse sono legittime, anche sostenute con forza polemica, l’offesa personale verso Smuraglia e il tentativo di un’evidente denigrazione sono invece inaccettabili, probabilmente è una reazione al timore di ciò che l’Anpi rappresenta. Offendere il suo Presidente è il modo più semplice per liquidare il patrimonio morale che l’ANPI custodisce.
Rondolino dimostra la sua faziosità quando sostiene che Smuraglia avrebbe commesso uno svarione quando ha criticato l’Italicum, in collegamento alle modifiche della Costituzione.
Smuraglia ha talmente ragione che è il governo ad aver fatto togliere le norme elettorali per il Senato dall’Italicum. La legge elettorale definita Italicum è infatti ipermaggioritaria e assomiglia fin troppo al famigerato “porcellum” ed entrerà in vigore il 1° luglio solo per la Camera dei deputati. Questo in conseguenza della dichiarata volontà di questo governo di costringere il parlamento a manomettere la Costituzione, relegando il Senato ad una sorta di dopolavoro di lusso, senza la possibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti, per di più complicando non poco il sistema di approvazione delle leggi.
A “Cesare” Rondolino si può rispondere semplicemente ci vedremo al referendum e vedremo se questi atteggiamenti settari e liquidatori prevarranno.
Domenico Gallo Alfiero Grandi

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