Pur rappresentando solo la lista civica Mercallo Possibile ,
sabato 28 ero a Brebbia in occasione
dell’incontro dei sindaci della provincia di Varese ,organizzato per discutere
le iniziative da adottare onde impedire la chiusura di alcuni uffici e la riduzione
oraria di altri .
Ancora una volta, grazie alla cortesia del sindaco ospite
Domenico Gioia , ho potuto portato in questa sede il disagio dei miei
concittadini che frequentemente devono
affrontare lunghe, estenuanti code per usufruire di questo servizio pubblico .
Nonostante le proteste apparse anche sui media provinciali,
l’ufficio postale di Mercallo continua da mesi
a funzionare col 50% del suo organico effettivo, senza che la direzione
delle Poste adotti opportuni provvedimenti .
Con l’eventuale chiusura dello sportello di Corgeno di
Vergiate aumenterà il numero di persone che usufruiranno di quello di Mercallo.
Il dibattito ha evidenziato un certo scoramento da parte dei
sindaci presenti che hanno dovuto
constatare oltre la mancata adesione di tanti altri colleghi ,anche
l’assenza di segnali positivi da parte delle Poste dopo la presa di
posizione di qualche settimana fa .
E’ verosimile che la
chiusura ed il ridimensionamento di migliaia di uffici postali faccia parte di una strategia concordata tra il governo Renzi e
Luisa Todini , già eurodeputato di Forza Italia e consigliere RAI in
quota Lega-Pdl , designata pochi mesi fa presidente delle Poste dallo stesso
capo del governo
Infatti proprio nella relazione finanziaria dello scorso settembre
Poste Italiane scrivevano : “Poste
Italiane ha avviato un dialogo per condividere con il Governo e le Istituzioni
la revisione del sistema delle regole che garantiscano la sostenibilità del
servizio postale universale in un contesto di contrazione strutturale dei
volumi e di nuovi bisogni dei Clienti da soddisfare”.
Alla luce di quanto sta succedendo non è difficile
comprendere che Poste Italiano abbiano condiviso col Governo questi tagli ai
pubblici uffici , indifferenti ai disagi che ciò creerà nella popolazione
soprattutto anziana .
Quali siano “ nuovi bisogni dei Clienti da soddisfare “ è
facile da immaginare : libretti postali, banco-posta, vendita di frigoriferi ….
Solo da una forte mobilitazione unitaria di sindaci, Province, Regioni e parlamentari
potrà impedire il compimento di questo sciagurato disegno.
A proposito di parlamentari è da apprezzare la presenza
dell’on.Senaldi , come il fatto che altri parlamentari della provincia di
Varese abbiano presentato interpellanze al ministro competente .
Sappiamo che in tutta Italia sindaci e parlamentari si sono
mobilitati per impedire la chiusura ed il ridimensionamento di questo servizio
pubblico , ma il fatto che il tempo passi senza segnali positivi né da parte
della Poste ,né da parte del ministero competente ,la dice lunga di come siano
tenuti in considerazione i rappresentanti locali ed istituzionali dei cittadini
.
Questa amara considerazione non deve impedire di continuare
a battersi affinchè il disegno
antisociale di Poste Italiane sia eliminato : il 13 aprile è vicino .
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