POSTE CHE CHIUDONO, POSTE CHE SI RIDUCONO IN TUTTA ITALIA

Anche questa mattina sono andato in qualità di consigliere di MERCALLO POSSIBILE alla riunione convocata dal sindaco di Brebbia( VA ) che aveva invitato tutti i sindaci della provincia per discutere della situazione attuale degli uffici postali e come intervenire onde evitare la chiusura di 7 uffici ed il ridimensionamento di altri 15. ( In Italia sono circa un migliaio ) Standomi a cuore la situazione di Mercallo, ho esposto ancora una volta i disagi attuali ,che aumenteranno con la chiusura della posta di Corgeno di Vergiate .

Erano presenti una trentina tra sindaci e consiglieri delegati dai sindaci.
Oltre al sottoscritto sono intervenuti vari sindaci ( Vergiate, Arcisate , Vizzola Ticino, Laveno Mombello ...) nonche' un deputato .Personalmente ho anche sostenuto il fatto che le poste non sono una entità autonoma, ma sono una struttura pubblica che dipende dal governo, per cui , se vogliono tagliare 1000 sportelli in tutta Italia, vuol dire che il governo Renzi concorda, altrimenti la presidente della poste Luisa Todini , messa lì dalle larghe intese Renzi-Berlusconi , non si sarebbe avventurata in una simile impresa .
Il deputato presente ha confermato che vari parlamentari hanno presentato interrogazioni al governo .Ho ricordato che , in virtù dell'art. 67 della Costituzione " Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ...." per cui a maggior ragione decine di parlamentari dovrebbero essere ascoltati positivamente dal governo . Un governo che rispetti il ruolo dei parlamentari .
Ho anche ricordato che le poste, su delega del governo andranno sul mercato ,per cui la chiusura degli sportelli "improduttivi " rappresentano un modo per rendere più appetibile l'acquisto di quote azionarie da parte di privati .
Così perderebbero ancora di più il loro ruolo di servizio pubblico .
Si è deciso di stilare un documento e di coinvolgere la Provincia e L'ANCI ( associazione dei comuni ) in questa battaglia .
Conclusioni : la vedo male