
ANCONA - La somma può ritenersi 'modesta' se paragonata ai fiumi di soldi prosciugati in altre regioni.
Ma gli 1,2 milioni di euro di spese non documentate o non inerenti all'attività dei gruppi consiliari contestati dalla procura di Ancona ai 66 consiglieri e addetti ai gruppi della Regione Marche - presidenti di giunta e consiglio compresi - pesano eccome sull'immagine della classe politica marchigiana.
Ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni e sperare in una richiesta di archiviazione. Peculato e concorso in peculato (art. 314 del Codice penale) sono le ipotesi di reato per tutti, cui si aggiunge la truffa per la consigliera ex Idv Paola Giorgi. I fatti si riferiscono agli anni 2008-2012, legislature ottava e nona, con montagne di fatture e scontrini passati al setaccio dalla Guardia di finanza.
Pranzi, cene con i supporter, ma anche onomastici e compleanni festeggiati con i familiari, rimborsi chilometrici 'taroccati', consulenze, stampa di manifesti e riviste, servizi televisivi a pagamento, traffico telefonico e bolli postali. E poi regali di Natale, formaggi e libri sono le voci ricorrenti negli avvisi di garanzia. ( corriere adriatico )
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