La giunta vuole tagliare i cipressi -
Con decisione del tutto autonoma, un giovane di 25 anni si è appollaiato sul cipresso 9.
Mi ha avvisato una volta su, e sono passato a parlargli, incuriosito.
Resterà sull'albero fino a quando non avremo vinto questa piccola battaglia: salvare i cipressi; costringere Clerici alle dimissioni.
Dico "avremo" perché vi invito a fare nostra questa sfida coraggiosa.
Passare molti giorni senza scendere mai da un albero, a 10 metri dal suolo, non è cosa da poco.
Al nostro naturale, spontaneo alleato serve incoraggiamento, solidarietà, vicinanza, vigilanza, un potente passaparola, e una presenza spontanea ma continua. Per ora né i vigili, né i SEV, né i giardinieri si sono accorti di nulla.
Ci sono dei rischi, connessi ad una possibile vendetta: tagliare tutti i cipressi tranne il 9. Lo sforzo difensivo sarebbe vanificato. Dipende tutto da come la giunta prenderà la cosa.
Potrebbe tagliare gli alberi. In questo modo vincerebbe la prima mano, ma perderebbe tutte le altre, perché il suo discredito sarebbe enorme, darebbe luogo ad un colossale autogol, che ne accrescerebbe l'impopolarità.
Oppure, potrebbe giocare a logorare i cittadini impegnati in prima fila, ingaggiando una prova di forza di media durata, secondo il criterio "Chi la dura la vince".
Più improbabile, visto il furore degli interessati, è che prevalga una mediazione, una riflessione, un cedimento. Certo non nell'immediato.
In ogni caso il dado è tratto. Dobbiamo evitare di perdere la prima mano. Anche perché ci attendono battaglie ben più importanti. Se perdessimo la prima, quella più simbolica - la battaglia dell'ascolto, dell'udienza concessa ai tanti malesseri "impolitici" della città -, difficilmente potremo affrontare le altre.
Passate dunque in tanti, magari per pochi minuti, meglio se più volte al giorno. E contribuite a creare un clima festoso. La politica è tetra, la giunta è ombrosa: noi no.
Fate per favore girare la voce.
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