lunedì 1 settembre 2014

A PROPOSITO DI ELEMOSINA - lettera a Varesenews di una certa Roberta

Caro direttore,
ci sono peccati che si consumano ad ogni latitudine e dal mio esilio a Trieste continuo a rilevare.
Ero seduta al caffè Illy con il nano appeso al collo e un bicchiere di acqua davanti. Mi guardavo attorno, brutto vizio che ho di osservare tutto perché poi quello che vedo mi rattrista.
Come di consueto alle diciotto è trenta è arrivato il solito ragazzo del solito colore che vendeva collanine, bracciali e altri orpelli.
Si è avvicinato ad un tavolo e una signora senza nemmeno guardare la merce che offriva e continuando a ciarlare con un tale sedutole accanto, ha aperto il portafoglio e gli ha messo in mano un euro e poi ha sorriso largo compiaciuta del suo gesto.
Il ragazzo non ha preso la moneta ma le ha mostrato i suoi poveri oggetti e lei scuoteva la testa e lui insisteva perché prendesse qualcosa.
Non chiedeva la carità, vendeva quel che aveva ma la nostra arroganza, la nostra ignoranza, la nostra supponenza di borghesi di merda, come direbbe Gaber, non ci permette di capire che si può avere due collanine da vendere, si può avere anche fame, ma anche la dignità di non essere compatiti o peggior ancora negati al costo di un euro.
Capiremo mai viziati come siamo dalla vita?
Smetteremo un giorno di commettere crimini contro l'umanità ogni giorno, con piccoli, insulsi, idioti gesti che escludono il pensiero?

31/08/2014
Roberta

Le mie brevi considerazioni .

Signora Roberta 
ho la casa piena di pile , di calze, di tappetini, ... sono presidente di una piccola associazione di volontariato .Ho dedicato studi ed impegno agli altri ...ed ancora lo faccio Ultimamente do un euro o due ai mendicanti ed ai venditori di pile o di rose senza acquistare merce perchè così ,per loro è un guadagno netto, senza versarli a chi li comanda.. E non mi sento un borghese ... come scrive . Le sue considerazioni sono fuori luogo .
Andrea Bagaglio 


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