lunedì 18 agosto 2014

CAPI LEGHISTI SI DENUNCIANO PER SOLDI .

Approda in Tribunale la querelle tra le due anime della Lega: quella di Umberto Bossi e quella del nuovo corso di Matteo Salvini. Oggetto del contendere il vitalizio di 900 mila euro al «Senatur» percepito dalla Lega. Lo rivela La Repubblica, spiegando che dopo varie trattative il vitalizio sarebbe stato ridotto a 400 mila euro, poi a 200 e infine negato a Bossi che per questo ha citato davanti al Tribunale di Milano il suo partito.
La smentita di Salvini
Salvini, attuale segretario della Lega, smentisce con i suoi abituali modi «diretti» che il caso esista. «Mentre la Lega - scrive sulla sua pagina Facebook - si batte contro la follia di Mare Nostrum (2.000 sbarchi nel week end), contro gli studi di settore e per cambiare la legge Fornero, alcuni giornali scrivono di «litigi interni alla Lega»: in una parola, scrivono CAZZATE! (in maiuscolo nel testo ndr) »
La vicenda
Secondo la ricostruzione di Repubblica, Bossi aveva ottenuto un sequestro cautelativo di 6 milioni di euro sui conti leghisti per assicurarsi il vitalizio e pagare la parcella del proprio avvocato, Matteo Brigandì.



 Grazie alla mediazione del tesoriere del partito, Stefano Stefani, si era giunti a una scrittura privata con la quale Bossi svincolava i sei milioni e si assicurava un vitalizio di 400 mila euro, poi ridotti a 200 per le difficoltà di cassa del Carroccio. L’accordo prevedeva anche la rinuncia da parte della Lega di costituirsi parte civile nel procedimento penale contro il Senatur e i suoi due figli per i presunti fondi sottratti alla Lega. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe appunto stata l’annuncio della decisione del Carroccio di volersi costituire parte civile nel procedimento, la cui prima udienza è prevista il 10 ottobre. Da qui l’atto di citazione, di cui la Repubblicapubblica la prima pagina, sostenendo anche che Bossi si sarebbe riservato anche di denunciare Salvini per truffa.( Corriere della sera )

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