lunedì 14 luglio 2014

VERONESI E L'EUTANASIA - Stamattina a Milano

Umberto Veronesi (foto: ANSA)


"Ho passato tutta la vita accanto a sofferenza, dolore e morte - ha detto Veronesi - e la vivo ancora da vicino, quindi l'eutanasia è per me un tema fondamentale. Davanti alla sofferenza e al dolore incontrollabile è fondamentale che ciascuno possa scegliere, in libertà e consapevolezza, come chiudere la propria vicenda umana".   
"Ci sono tre modi di avvicinare le persone malate alla morte: dmentre il terzo è l'unico che darebbe al paziente la libertà di autodeterminarsi e di decidere per sè". Due sono una sorta di eutanasia 'mascherata', decisa dai medici, mberto Veronesi descrive le strade per la 'dolce morte': le prime due sarebbero già di fatto applicate negli ospedali, mentre la terza è quella che da tempo si sta cercando di regolamentare con un'apposita proposta di legge su iniziativa popolare.
    Il primo modo di praticare una sorta di eutanasia, ha spiegato l'oncologo, "è quello di lasciar morire il paziente: è l'abbandono terapeutico, cioè l'opposto del cosiddetto accanimento terapeutico, ed è deciso dai medici. Il secondo modo è quello di aiutare a morire il paziente aumentandogli la dose di oppiacei giorno per giorno, finché questa non porta alla morte". Si tratta, ha aggiunto Veronesi, "di una 'mezza eutanasia', e anche qui la scelta è presa dai medici, senza che nessuno chieda nulla al paziente: quindi è una pratica fuori dal concetto di autodeterminazione".

    Il terzo modo è invece "quello più semplice: una iniezione che, in modo indolore, porta alla morte. Ma non è solo un'iniezione: è una scelta consapevole del paziente, e una legge che regolamenti questa pratica è un segno del progresso e del livello di civiltà di una società".

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